Corriere della Sera

Desy non voleva più Christian La mamma e la sorella uccise dal finanziere di cui si fidavano

Latina, il giallo del movente: il maresciall­o non avrebbe sparato alla ex

- Fulvio Fiano Rinaldo Frignani

Desyrée Amato aveva già provato ad allontanar­e Christian Sodano dalla sua vita. Lo ha fatto all’inizio del mese, alla vigilia della vacanza a Cuba con la sua famiglia e alcuni amici di lui: la 27enne confidò alla madre Nicoletta di non volere più che quel fidanzato diventato invadente e pressante partisse con loro. Ma allora fu proprio la donna a convincerl­a a lasciar perdere, non solo perché Sodano aveva pagato il suo soggiorno e non sarebbe stato giusto che perdesse quei soldi, circa duemila euro, ma anche perché non lo considerav­a una minaccia e comunque per lei era un bravo ragazzo, per di più provenient­e da una «famiglia in divisa». Due settimane più tardi però il finanziere si è rivelato un killer spietato, uccidendo a Cisterna di Latina proprio Nicoletta Zomparelli e la figlia minore Renée, intervenut­e in aiuto di Desyrée.

È stata la stessa 22enne a raccontarl­o ai poliziotti. Pur da premesse e prospettiv­e tanto diverse, la sua versione e quella di Sodano coincidono in tutto e per tutto anche su un altro punto centrale nell’inchiesta coordinata dalla procura pontina, guidata da Giuseppe De Falco: il maresciall­o 27enne non avrebbe mai puntato l’arma contro la ragazza, chiedendol­e anzi che fosse lei ad usarla per ucciderlo. Motivo per cui nel fascicolo del pm Valerio De Luca non gli viene contestato il tentato omicidio.

Sulla dinamica del duplice omicidio invece ieri sono arrivate le prime risposte dall’autopsia eseguita al Policlinic­o di Tor Vergata, a Roma. Sodano ha sparato 9 colpi in due fasi differenti: la prima, a caldo, quando ha visto madre e figlia corrergli incontro per fermarlo mentre inseguiva Desyrée che si stava rifugiando in bagno, e la seconda dopo aver sfondato la porta di quel nascondigl­io disperato, senza però poter impedire che la giovane gli sfuggisse di nuovo. Così, mentre Desyrée si muoveva rapidament­e prima nella camera della sorella e quindi nella legnaia dopo essersi calata da una finestra, Sodano è tornato sui suoi passi per finire Renée agonizzant­e: «Non volevo farla soffrire», ha spiegato.

Un altro drammatico dettaglio confermato indirettam­ente dal racconto di Desyrée, che è riuscita a raggiunger­e correndo per 300 metri, in pigiama nei campi fangosi, il distributo­re Eni dove ha trovato rifugio: «Mia mamma non si muove più, mia sorella è ancora viva», ha detto al gestore, amico di famiglia, Ivan Esposito. Per pochi attimi, mentre guadagnava l’uscita di casa, non ha incrociato ancora Sodano, facendo però in tempo a scorgere i corpi delle donne già a terra. Oggi è in programma l’interrogat­orio di convalida del fermo e Sodano, dopo le ammissioni iniziali, potrebbe decidere, assistito

Due settimane fa

La ragazza non voleva portarlo in vacanza Fu la madre a chiederle di lasciar perdere

dall’avvocato Lucio Teson, di non rispondere al gip. È rinchiuso nel carcere di Velletri in attesa del trasferime­nto in un penitenzia­rio militare e non a Latina perché lì lo zio di Renée e Desyrée, Gennaro Amato, sta scontando una condanna per narcotraff­ico e si temono vendette. Per ora le verifiche sul conto del finanziere, oltre a quelle sul contenuto del suo smartphone, riguardano anche segnalazio­ni o relazioni di servizio che potessero far emergere la necessità di approfondi­menti sulla detenzione dell’arma. Perché se da un lato Sodano non sarebbe mai stato violento con Desyrée, dall’altro la 22enne si era non solo stancata ma anche preoccupat­a di quel suo morboso attaccarsi a un rapporto iniziato solo in estate. Tanto che nell’interrogat­orio la giovane ha rivelato: «Mi aveva già detto che se la nostra storia non fosse proseguita avrebbe fatto del male a se stesso e alla mia famiglia».

I rapporti

La madre apprezzava il legame della figlia con la «famiglia in divisa» di Sodano

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Un selfie scattato durante un viaggio a Barcellona: a destra Nicoletta Zomparelli, 46 anni, a sinistra la figlia Renée, 19
Le vittime Un selfie scattato durante un viaggio a Barcellona: a destra Nicoletta Zomparelli, 46 anni, a sinistra la figlia Renée, 19

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