Tim, crescono ricavi e margini Stretta sui candidati per il board
Il fatturato sale 16,3 miliardi, migliora il business domestico. Il nodo della presidenza
Tim ritrova la strada della crescita, in attesa di cambiare assetto con la vendita della rete. Il preconsuntivo del 2023 approvato ieri dal consiglio si è chiuso con 16,3 miliardi di ricavi, in aumento del 3,1%, e con un margine operativo lordo di 6,4 miliardi salito del 5,7%, con un’incidenza sui ricavi del 39,2%. Nel quarto trimestre dello scorso anno, segnala la società in una nota, sono tornati a crescere anche i ricavi domestici (+3,1%), dopo 22 trimestri in flessione. Gli investimenti sono risultati pari a 4 miliardi di euro a livello di gruppo, di cui 3,1 miliardi di euro relativi al business domestico, e l’indebitamento netto è salito di 300 milioni a quota 20,3 miliardi.
Il bilancio definitivo verrà approvato il prossimo 6 marzo insieme alla lista di maggioranza dei candidati per il board e al nuovo piano strategico, con il quale il ceo Pietro Labriola disegnerà la traiettoria di crescita della nuova Tim focalizzata sui servizi. I numeri esaminati ieri evidenziano un miglioramento progressivo del business Consumer, che a fine 2023 presentava ricavi da servizi ancora in calo del 4,2% ma con una ripresa nell’ultimo trimestre, e un aumento dei ricavi per cliente (Arpu) sia per la telefonia fissa sia per quella mobile. Positivo invece il contributo di Tim Enterprise, che ha chiuso i dodici mesi con ricavi in aumento del 4,6% (+5,1% i ricavi da servizi). «Per il secondo anno consecutivo la crescita dei ricavi da servizi è superiore al mercato, grazie alla strategia di difesa del business della connettività e alla crescita dei ricavi Ict, che generano oltre il 60% dei ricavi complessivi» ha spiegato Tim. Nel dettaglio, i ricavi del Cloud hanno superato 1 miliardo nell’intero anno, con un balzo del 31%, mentre i servizi IoT (Internet of things) sono saliti del 24% e quelli di Security dell’11%. Positivo il contributo di Tim Brasil, con ricavi totali in crescita del 10,7% e un andamento complessivo superiore ai target previsti.
Il board di Tim ha esaminato anche i conti preliminari di NetCo, il ramo d’azienda destinato alla vendita a Kkr, ministero dell’Economia e F2i, che presentano ricavi in crescita del 3,7%, con 15,5 milioni di accessi fissi di cui il 95% con linee a banda ultra larga e 9,2 milioni con tecnologia Ftth, pari a una copertura del 38%, in crescita del 6% negli ultimi 12 mesi. Il dossier sulla vendita di NetCo deve passare ancora l’esame dell’Antitrust Ue. Kkr si sta confrontando con Bruxelles per preparare la notifica, che dovrebbe arrivare entro febbraio.
Sul tavolo del consiglio ieri è arrivata anche il primo elenco predisposto da Spencer Stuart con i potenziali candidati della lista per il rinnovo del board, che sarà approvata il 6 marzo. La casella più importante riguarda la presidenza, vista la conferma del ceo Labriola. Ieri si è discusso dei posti (e della posizione) in lista per gli attuali consiglieri disponibili al rinnovo e dei profili dei candidati per individuare chi potrebbe ricoprire il ruolo che oggi è di Salvatore Rossi. Nessuno sarebbe stato ritenuto adeguato. Motivo per cui Rossi ha «proposto di sottoporre al consiglio ulteriori candidature per il ruolo di presidente» ha spiegato Tim. La lista finale conterrà 15 nomi anche se all’assemblea sarà chiesto di ridurre a 9 il numero dei componenti il nuovo consiglio.