Corriere della Sera

Jannik e i suoi fratelli «Una vittoria speciale, credo che insieme abbiamo fatto qualcosa di molto importante»

«La cosa più bella è che nessuno di noi si risparmia»

- DALLA NOSTRA INVIATA g. pic.

Quando si libera dagli abbracci, dai gavettoni, dalla festa di un gruppo che lo riconosce come capo branco, corre verso la panchina dell’Australia e, uno a uno, saluta gli avversari battuti. Jannik Sinner è così, rigoroso fino alla noia (l’aveva fatto anche con Djokovic e i serbi), preciso come natura crea. Poi comincia la festa. Arriva il bandierone sotto cui infilarsi in massa, entra la Coppa Davis in quattro pezzi e assemblata lì, in loco, dentro la bolla Italia voluta da Volandri (sin eccessiva: gli allenament­i a porte chiuse nel tennis sono decisament­e demodé) ci sono Jannik e i suoi fratelli, accarezzat­i con gli occhi da Pietrangel­i.

«Una vittoria speciale, un bel momento per tutta l’Italia — dice con i capelli bagnati e le manate degli altri sulle spalle — credo che insieme abbiamo fatto qualcosa di importante». Famiglia è la parola che circola di più stasera, nel palazzetto di Malaga che contiene a stento le emozioni, e in effetti è una piccola magia il fatto che una manciata di atleti individual­isti, che nel girone di Bologna dopo il brutale ko con il Canada avevano rischiato l’eliminazio­ne («Io lì non c’ero: non ero pronto» ricorda Jannik), abbia trovato in pochi giorni l’alchimia di squadra necessaria per l’impresa. Volandri, che l’anno scorso in questo stesso luogo aveva sbagliato la scelta di Berrettini doppista acciaccato e questa volta ha alternato con perizia i satelliti (Arnaldi, Musetti, Sonego) intorno al sole Sinner, esplode di fierezza («Grato e orgoglioso»), il presidente federale Binaghi non si tiene: «Dedicato a Malagò che nonostante i successi sportivi e organizzat­ivi di questi mesi non ha mai trovato la forza di fare i compliment­i al movimento. Una caduta di stile». Forse c’era un momento più opportuno per le frecciate politiche, per fortuna Sinner rimette il tennis al centro del villaggio dedicando a Tathiana Garbin, la c.t. azzurra delle ragazze di Bj King Cup, un po’ di vittoria: «Oggi è un giorno importante per lei, speriamo che questo successo le dia la forza: noi abbiamo vinto la Davis ma lei affronta una partita più importante». Allude all’operazione per un raro tumore di cui ha pubblicame­nte parlato Tathiana, Jannik. È stanco ma non ha perso un grammo di lucidità e umanità.

Sfilano tutti, con la medaglia al collo. Arnaldi con gli occhi lucidi per la perdita avuta di recente dalla fidanzata australian­a Mia («È stata un’esperienza molto emotiva per me: un mese fa è mancata una persona importante, che credo mi abbia dato la forza di superare Popyrin in una giornata in cui ero bloccato»), Musetti finalmente sorridente, Sonego che non la smette di far bisboccia con l’amico Jannik («Non so cosa faccia lui, adesso: io vado in vacanza»), Berrettini speriamo rianimato da un’avventura fantastica, di cui ci auguriamo torni presto protagonis­ta.

Segreti, in questa storia di lavoro e passione, non ce ne sono. Non lo sono il burraco né la Playstatio­n, passatempi da ragazzi che hanno scelto un’esistenza da super profession­isti, e la sera non hanno certo voglia di leggere Proust. «Ci unisce la volontà di dare sempre il massimo, chiunque di noi vada in campo» è la ricetta di Arnaldi. «La cosa più bella che abbiamo è che nessuno si risparmia» è lo stesso concetto che Sinner esprime a modo suo. Mastica una mela, alla fine delle fatiche, Ercolino. «Va bene il cuore, ma ci vuole il gruppo». Eccolo.

La dedica di Garbin Oggi è un giorno importante per Tathiana, speriamo che questo successo le dia la forza per vincere una partita più difficile

La puntura di Binaghi Dedicato a Malagò che nonostante i nostri successi non ha mai trovato il tempo di fare i compliment­i al movimento

 ?? (Afp, Getty Images) ?? Il mattatore Jannik Sinner, 22 anni, numero 4 del mondo esulta alla fine del suo match con De Minaur e festeggia con il tricolore
(Afp, Getty Images) Il mattatore Jannik Sinner, 22 anni, numero 4 del mondo esulta alla fine del suo match con De Minaur e festeggia con il tricolore

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