Uccise la fidanzata 21enne e fece a pezzi il corpo Arrestato 28 anni dopo
Imperia, il delitto in Svezia. I pm: «Femminicidio ante litteram»
Un cold case rimasto irrisolto per 28 anni è gi unto a una s vol t a grazie a una brillante operazione della magistratura di Imperia, che per fare giustizia ha indagato perfino in Svezia, dando la caccia all’uomo accusato di aver ucciso una povera ragazza, facendone poi a pezzi il corpo.
Si tratta di un ultrasettantenne ( la Procura ha ritenuto di comunicare solo le sue iniziali, S. A., 73 anni), residente a Sanremo: è stato arrestato ieri mattina dalla sezione di polizia giudiziaria del Tribunale di Imperia, sotto il coordinamento della Procura di Imperia, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e la soppressione del cadavere di Sargonia Dankha, 21enne di origini irachene, naturalizzata svedese. L’omicidio, secondo gli inquirenti, avvenne in Svezia nel 1995.
A risolvere il puzzle sono stati gli inquirenti italiani, volati in Svezia nelle scorse settimane dopo che la famiglia di Sargonia, mai arresasi al l a scomparsa della ragazza, tramite un avvocato di Milano ha sporto denuncia alla Procura di I mperia. I nterpellata dal
Corriere, la Procura esprime « soddisfazione per il lavoro di indagine svolto da oltre un anno in stretta cooperazione con la magistratura svedese, tramite l’invio di magistrati e ufficiali di polizia giudiziaria italiani che hanno consentito di imprimere una svolta a un caso avvenuto 28 anni fa » .
Un’indagine difficile, questa, perché, nonostante i gravi indizi contro S. A ., che all’epoca aveva una relazione altalenante con la donna, le autorità svedesi non potevano processarlo per omicidio in mancanza del cadavere della vittima. A seguire il caso, in
Italia, sono stati il procuratore capo di Imperia, Alberto Lari, insieme ai sostituti Maria Paola Marrali e Matteo Gobbi.
Quest’ ultimo è volato in Svezia per recuperare i faldoni delle indagini svedesi e portarli in Italia, dove sono stati tradotti. Secondo gli inquirenti, l’italiano, che in Svezia gestiva un ristorante, avrebbe ucciso la giovane compagna in occasione dell’ultimo incontro, per poi nasconderne il corpo. A suo carico, secondo i pm, ci sarebbero « prove schiaccianti » .
La dottoressa Maria Paola Marrali, magistrato che si occupa dei reati contro le donne e le fasce deboli, spiega: « Si è trattato di un femminicidio ante litteram, maturato in seguito alla fine del rapporto sentimentale tra il presunto omicida e la vittima. Mancando il cadavere, la magistratura svedese non poteva procedere per omicidio, ma la tenacia delle nostre indagini ha con
La nuova vita L’uomo, oggi 70enne, era tornato in Italia e a Sanremo gestisce un ristorante
sentito l’ordinanza di custodia cautelare » .
La ragazza, nata il 2 dicembre del 1974, era stata vista viva, per l’ultima vo l t a , a Linköping, città della Svezia a sudovest di Stoccolma, nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1 995. Nel corso delle indagini, i poliziotti svedesi trovarono tracce di sangue e capelli di Sargonia nel bagagliaio di una Ford Escort rossa: elementi che fecero subito ipotizzare l’omicidio. Secondo gli inquirenti, il corpo venne smembrato nella cucina del ristorante di S. A., per poi essere trasportato e scaricato in una discarica. Subito dopo l’ omicidio, S. A. venne arrestato per poi essere rilasciato in quanto, secondo la giurisprudenza svedese, non si può riconoscere la responsabilità penale di un presunto omicida, qualora il corpo della vittima non venga ritrovato. A quel punto il ri storatore, forse per paura di essere nuovamente arrestato, tornò in Italia, stabilendosi a Sanremo e l asciando i n Svezia i suoi due figli. Nella cittadina ligure, l’uomo si era rifatto una vita con una nuova compagna. Fino a ieri, quando a bussare alla sua porta è stata la giustizia. « Il prossimo passo sarà l’interrogatorio di garanzia » , spiega al Corriere la dottoressa Marrali. « Il procedimento — evidenzia la Procura imperiese — è in fase di indagini preliminari, per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità dell’uomo sarà definitivamente accertata solo quando interverrà la sentenza irrevocabile di condanna » .