Carrère e Céline, Giordano e Louis «La Lettura» sulle vie del racconto
Le riflessioni degli scrittori. Poi i campioni di «slam poetry» e le foto di Cresci
Scrittori che narrano il mondo a loro contemporaneo: Louis-Ferdinand Céline (1894-1961) è stato sicuramente uno di questi, dal momento che ha incarnato e raccontato nei suoi romanzi la rabbia e le miserie dell’uomo (e del soldato) del suo tempo, stretto nel tritacarne di due guerre mondiali. Ne parla Emmanuel Carrère nell’ampio focus con cui si apre il nuovo numero de «la Lettura».
Il #603, oggi nell’App e domani in edicola, affianca l’intervista di Stefano Montefiori a Carrère, a un ampio dialogo tra Paolo Giordano e un altro narratore francese, Édouard Louis. Nell’intervista di Montefiori, Carrère riflette sulla scrittura di Céline, di cui anche in Italia è appena uscito un romanzo ritrovato, Guerra (Adelphi). Ne ammira la modernità della prosa, la parola capace di descrivere gli orrori dei campi di battaglia e la pietà per alcuni aspetti della fragilità umana. Carrère nota il prodigio della lingua di Céline ma ne sottolinea anche le forsennate arringhe antisemite, nelle quali il livello letterario scende molto, e le frasi diventano «solo imprecazioni e poco più».
Céline, come pure Carrère, era anche un narratore autobiografico. All’autobiografia ha dedicato la maggior parte dei suoi romanzi anche il giovane Édouard Louis, classe 1992, già al suo sesto libro: Paolo Giordano, altro autore che esordì giovanissimo (vinse il Premio Strega a 26 anni) e che ha sperimentato una sorta di autofiction in Tasmania (Einaudi), lo incontra a Parigi e conversa con lui a partire dal nuovo romanzo Metodo per diventare un altro (La nave di Teseo).
Giovani autori sono anche i vincitori dei tre ultimi campionati mondiali di poetry slam, tutti e tre italiani, cui è dedicacate ta l’ampia conversazione a cura di Daniele Piccini: sono Filippo Capobianco, campione mondiale 2023, Lorenzo Maragoni (campione 2022) e Giuliano Logos (campione 2021). Raccontano il senso della «poesia parlata» e lo spirito della com- petizione tutta di parola del poetry slam, che può avvicinare i ragazzi alla letteratura. E a seguire, Roberto Galaverni torna a un maestro del Novecento poetico, Vittorio Sereni, del quale Mondadori ripropone Tutte le poesie a 110 anni dalla nascita e 40 dalla morte.
Tante ancora le pagine dediai libri: la recensione a Un buon posto in cui fermarsi (Einaudi Stile libero) di Matteo Bussola, con 15 uomini in crisi o nel mezzo del cambiamento, di cui scrive Annachiara Sacchi. E, ancora, il nuovo libro di Sandrone Dazieri Il figlio del mago (Rizzoli) di cui scrive Carlo Lucarelli, ragionando sui misteri e le «morti collaterali» nella vicenda del mostro di Firenze. L’incipit del romanzo di Dazieri è il Tema del Giorno di oggi nell’App de «la Lettura» e il Tema di domani, di Paolo Fallai, racconterà come cambiò Firenze ai tempi del mostro.
Narratori di storie, ne «la Lettura», anche fuori dalla narrativa e dentro le altre arti. La fotografia, ad esempio. Quella di Mario Cresci, cui sono dedicate due mostre, al Maxxi di Roma (fino al 1° ottobre) e al Monastero di Astino a Bergamo (fino al 5 novembre): il fotografo si racconta a Stefano Bucci. Oppure il palcoscenico, con lo spettacolo Tucidide. Atene contro Melo di Alessandro Baricco, con la musica di Giovanni Sollima, che debutta al Festival dei Due Mondi di Spoleto il 29 giugno: lo scrittore e i protagonisti raccontano ad Alessia Rastelli la messa in scena con 90 violoncelli, la forza simbolica di un episodio tragico della guerra del Peloponneso, avvenuto nel 416 a.C., monito sulla crudeltà della guerra. Alla rassegna umbra (23 giugno-9 luglio) sono dedicate 4 pagine, con anche gli articoli di Helmut Failoni, Valeria Crippa e Laura Zangarini
La sezione finale, infine, è proiettata su Passaggi Festival, la rassegna di Fano, nelle Marche, che si svolge dal 21 al 25 giugno e della quale scrive Jessica Chia: in anteprima, la graphic novel di Marco Ceccolini, che ha vinto il concorso di fumetto Una Lettura fra le nuvole, scelta da una giuria presieduta da Rita Petruccioli, intervistata da Chiara Severgnini.