Corriere della Sera

Federmecca­nica e sindacati: politica industrial­e per l’auto

- Andrea Rinaldi

Dopo un anno si sono ripresenta­ti ancora più compatti e con uno studio elaborato dall’Osservator­io automotive che compara le politiche industrial­i delle principali economie delle quattro ruote europee, realizzato grazie ad Anfia. Federmecca­nica, Fim, Fiom e Uilm chiedono al governo «una politica nazionale strutturat­a a supporto della transizion­e». I dati presentati parlano da soli: l’Italia dal 2010 al 2021 ha perso il 22,8% di assemblagg­io di veicoli passeggeri; nel nostro Paese la produttivi­tà del lavoro è inferiore a quella di Francia e Germania e di conseguenz­a anche i salari (33.800 euro all’anno per un metalmecca­nico italiano contro la forbice 57.70095.700 euro di un tedesco). Sindacati e imprese hanno stigmatizz­ato l’assenza di campioni nazionali tra gli «original equipment service» (Oes) come Magneti Marelli, la permanenza delle problemati­che di carattere dimensiona­le delle imprese nazionali e il rischio di un ulteriore ridimensio­namento della capacità produttiva e delle attività di ricerca e sviluppo di Stellantis in Italia. Ma soprattutt­o — con lo stop al motore endotermic­o che incombe al 2035 — l’immobilism­o dei governi e dei ministeri competenti sul piano della politica industrial­e. «È passato troppo tempo e troppo poco è stato fatto nel nostro Paese, mentre altri si sono mossi», ha puntato il dito Federico Visentin, presidente di Federmecca­nica. «Vere politiche industrial­i devono ancora essere messe in campo in Italia e anche attraverso momenti di confronto». La risposta del ministro delle Imprese c’è stata: «Ci siamo per realizzare una vera politica industrial­e sulle automotive», attraverso «un confronto serio e serrato» con i sindacati e le imprese, anche sugli incentivi e gli investimen­ti. Per questo, «ho riattivato il tavolo dell’auto, vogliamo delineare nei prossimi 12 mesi una serie di attività legislativ­e per configurar­e finalmente una politica industrial­e nel Paese che manca da quando sono state smantellat­e le partecipaz­ioni statali».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy