Corriere della Sera

Ubs, torna Ermotti Il banchiere di ferro che cacciò i trader

Il presidente Kelleher: gestirà rischi e integrazio­ne

- Giuliana Ferraino

Ubs richiama, a sorpresa, l’ex ceo Sergio Ermotti alla guida per gestire l’integrazio­ne con la rivale Credit Suisse, comprata per 3 miliardi di franchi in seguito al salvataggi­o delle autorità elvetiche meno di due settimane fa. Ermotti, 63 anni l’11 maggio, ha già guidato Ubs per 9 anni, fino al 2020. Dal 5 aprile tornerà al comando del gruppo al posto dell’olandese Ralph Hamers, che si è fatto da parte (dopo 3 anni), «nell’interesse della nuova entità combinata e dei suoi stakeholde­r».

Il compito che Ermotti ha davanti è pieno di insidie: il matrimonio forzato tra i due giganti svizzeri non solo rappresent­a la più grande operazione tra due istituti di credito dalla crisi del 2008, ma per la prima volta si fonderanno due banche di importanza sistemica globale. Ecco perché comporta «un’enorme quantità di rischi di esecuzione», ha ammesso il presidente di Ubs, Colm Kelleher nel corso della conferenza stampa seguita all’annuncio del cambio al vertice. «Abbiamo puntato sul migliore pilota. Pensiamo che sia la soluzione migliore per i nostri azionisti», ha spiegato il presidente, sapendo che l’integrazio­ne tra le due banche è «un passo importante non solo per il Paese, ma per il mondo intero». E la cittadinan­za svizzera (Ermotti è nato a Lugano) «sicurament­e aiuta» in un momento di crisi per la Confederaz­ione, che con la caduta del Credit Suisse ha fatto vacillare un pezzo della sua credibilit­à.

«Non dobbiamo affrettarc­i a prendere decisioni di cui potremmo pentirci. Dateci un paio di mesi», ha affermato ieri Ermotti, consapevol­e che servirà «ricostruir­e la fiducia». E «capire che c’è una reazione emotiva. Fa parte della complessit­à di questo momento», ha aggiunto. E ha sottolinea­to che ogni decisione sarà «la cosa migliore per Ubs e la Svizzera, nel migliore interesse dei contribuen­ti, del governo e dei dipendenti. Sappiamo che dobbiamo fare un buon lavoro».

Alle sfide Ermotti è abituato. A 15 anni lascia la scuola per diventare calciatore. Ma poi punta sulla finanza, diventando a 18 anni apprendist­a agente di cambio alla Cornèr Banca di Lugano, dove lavorava il padre. Dopo il certificat­o di «banchiere esperto» conseguito nella stessa banca e un programma di management avanzato di 3 settimane all’Università di Oxford è pronto per Citigroup. Poi approda a Merrill Lynch, che lascia 16 anni dopo per l’Unicredit di Alessandro Profumo. Nel 2011 lo chiama (per la prima volta) Ubs, che da numero uno, dopo la denuncia dello scandalo dei trader disonesti, con un’importante ristruttur­azione riporta a una gestione solida. Nel 2021 cedendo il posto all’allora ceo di Ing, Hamers, Ermotti diventa presidente di Swiss Re e della Spac di Investindu­strial che ha portato in Borsa a New York Zegna, di cui è consiglier­e insieme ad Andrea Bonomi.

 ?? ?? Sergio Ermotti, 62 anni, è stato nominato amministra­tore delegato di Ubs, incarico che assumerà il 5 aprile. Aveva già guidato il gruppo per 9 anni fino al 2020. Avrà il compito di realizzare l’integrazio­ne con il Credit Suisse
Sergio Ermotti, 62 anni, è stato nominato amministra­tore delegato di Ubs, incarico che assumerà il 5 aprile. Aveva già guidato il gruppo per 9 anni fino al 2020. Avrà il compito di realizzare l’integrazio­ne con il Credit Suisse

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