Viareggio, il club nigeriano lascia il campo: «Arbitro razzista». Lui: «No, io aggredito»
Doveva essere una festa, ma si è trasformata in una feroce polemica con l’ombra del razzismo sullo sfondo. Il Ladegbuwa, squadra nigeriana che ha preso parte all’edizione numero 73 della Viareggio Cup, ha fallito la qualificazione agli ottavi perdendo la gara decisiva contro la Rappresentativa di Serie D. La situazione è degenerata quando, sul punteggio di 2-0 in favore di quest’ultima, l’arbitro ha espulso un secondo giocatore africano, lasciando il Ladegbuwa in 9 e senza allenatore, allontanato per proteste. A quel punto la partita è terminata anzitempo (85’). Sui social la squadra nigeriana l’ha spiegata come una sua scelta: «Lasciamo questa competizione con la convinzione che tutte le decisioni contro di noi siano legate al fatto che siamo neri. L’Europa è ancora razzista». Immediata la replica degli organizzatori che, referti arbitrali alla mano, sostengono che sia stato il direttore di gara a trovarsi costretto a sospendere la partita per l’atteggiamento intimidatorio e aggressivo di un calciatore della squadra nigeriana, ovvero l’ultimo espulso, il quale lo avrebbe colpito al braccio facendogli cadere il fischietto e graffiandolo: «Il no al razzismo è il nostro credo quotidiano — le parole del presidente del Cgc Viareggio Alessandro Palagi —. Non lo diciamo solo a parole, lo dimostra la nostra storia. Ma in campo certi comportamenti non sono giustificabili in nessun modo. Ritengo quindi che ci debba essere una profonda riflessione da parte di chi ha voluto “sparare” sulla manifestazione in maniera gratuita».