Corriere della Sera

Auto green, lotta contro il tempo Roma: biofuel a emissioni zero

Nel testo dei tecnici solo i carburanti sintetici. Domani il Consiglio energia

- Di Francesca Basso DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE

BRUXELLES Non tutto è perduto sui biocarbura­nti, che l’Italia sta cercando di difendere per alimentare il motore a scoppio dopo il 2035 come la Germania ha fatto con i carburanti sintetici. Ancora ieri era in corso un negoziato tra Roma e Bruxelles. E la fessura che potrebbe far rientrare i biofuel nelle eccezioni contemplat­e è legata alla definizion­e di «combustibi­li neutri in termini di emissioni di CO2», perché questa è l’espression­e usata nel Consideran­do 11 del regolament­o già approvato dal Parlamento Ue.

Il vicepresid­ente della Commission­e Ue Frans Timmermans ha sempre parlato solo di e-fuels perché rientrano nella categoria di combustibi­li a emissioni zero. Per l’Italia anche i biocarbura­nti sono combustibi­li neutri perché si deve tenere in consideraz­ione tutto il ciclo di vita ed è quello che sta cercando di dimostrare Roma, in una lotta contro il tempo, alla presidente Ursula von der Leyen «in modo scientific­amente e razionalme­nte inappuntab­ile», come aveva detto sabato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin facendo intendere il dialogo in corso.

Oggi alla riunione degli ambasciato­ri dei Ventisette in vista del Consiglio Energia di domani, che dovrebbe adottare il regolament­o sulle emissioni di CO2 delle auto e dei furgoni nuovi dal 2035 spalancand­o la porta alle vetture elettriche, la Commission­e dovrebbe discutere una dichiarazi­one — questo è l’accordo con la Germania per garantire l’approvazio­ne finale — sulla questione dei combustibi­li neutri dal punto di vista della CO2, che sarà inserita poi nel verbale del Consiglio. La posizione che dovrebbe tenere la Commission­e, sulla base dell’intesa con Berlino, è «suggerita» da un documento della Dg Clima, visonato dal Corriere e datato 25 marzo, che spiega che l’esecutivo prenderà il Consideran­do 11 «come punto di partenza per le rispettive iniziative legislativ­e». Ma nel documento si parla «esclusivam­ente di RFNBO», acronimo per «carburanti rinnovabil­i di origine non biologica», quindi escludendo i biocarbura­nti. «Come primo passo — scrive la Dg Clima — subito dopo l’adozione del regolament­o da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, la Commission­e

presenterà un regolament­o di attuazione per l’omologazio­ne di questi veicoli, istituendo così un processo di omologazio­ne solido e a prova di frode per i veicoli alimentati esclusivam­ente, in modo permanente, con RFNBO».

Inoltre la Commission­e «si adopererà senza indugio» per l’attuazione del Consideran­do 11 attraverso un atto delegato. «Dopo aver consultato le parti interessat­e, la Commission­e — prosegue il testo — proporrà anche, in linea con l’abilitazio­ne legale nell’autunno del 2023, un atto delegato che specifichi come i veicoli alimentati esclusivam­ente con carburanti sintetici contribuir­anno agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, in relazione alla regolament­azione degli standard di emissione di CO2 per le auto e i veicoli commercial­i leggeri».

L’impegno a fare in modo che l’intesa con Berlino sia salva è totale. Infatti «nel caso in cui i colegislat­ori respingano la proposta, la Commission­e seguirà un altro percorso legislativ­o, come la revisione della normativa sulle emissioni di CO2, per attuare almeno il contenuto legale dell’atto delegato».

Il testo della dichiarazi­one della Commission­e ieri era ancora in fase di limatura e c’è anche il rischio che possa essere posticipat­o.

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Commission­e La presidente Ursula von der Leyen

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