Corriere della Sera

Viviani show, delude su strada e poi vince subito su pista

A Monaco impresa all’antica del campione del mondo: 7° nella prova in linea trionfa nell’Eliminazio­ne

- Marco Bonarrigo

MONACO DI BAVIERA Al contrario di Forrest Gump, dopo aver pestato duro sui pedali per 208 chilometri e 4 ore e 38 minuti, ieri pomeriggio Elia Viviani da Isola della Scala (Verona) non si è sentito stanchino, anzi.

«Il settimo posto in volata nella corsa in linea — ha spiegato il campione olimpico e mondiale della pista — mi aveva profondame­nte deluso: non ero stato all’altezza del compito e della maglia azzurra. A quel punto è scattato il piano B: finita la corsa sono tornato subito in albergo dal centro città, mi sono fatto una bella doccia e un massaggio, ho mangiato abbondante ma non pesante e sono partito in bici per la pista, che è proprio lì davanti. Un’ora di riscaldame­nto e via».

Sull’anello di pino siberiano della Munich Messe, Elia da Verona, 33 anni, stakanovis­ta e iconoclast­a senza eguali dello sport italiano, ha compiuto un’impresa da libro di storia dello sport: si è intruppato in maglia iridata in quel rodeo selvaggio che è la gara a eliminazio­ne (si gira in tondo a 50 all’ora, l’ultimo che passa sulla linea bianca viene infilzato come un tordo ed espulso) e l’ha stravinta con una freddezza micidiale, permettend­osi anche di staccare all’ultimo giro con un allungo beffardo l’idolo di casa, il tedesco Reinhardt. Il tutto trovando non si sa dove le energie, ad appena quattro ore dalla fine del duello con Jakobsen, Demare e Merlier (sul podio della prova in linea nell’ordine) che avevano sbriciolat­o per netta superiorit­à muscolare e tecnica la squadra del debuttante c.t. Bennati. «Alla nostra spedizione in pista mancava una medaglia d’oro maschile — ha spiegato Elia — e ho deciso di provarci io.

L’Eliminazio­ne è la mia gara, quella di oggi era l’unica occasione per indossare la maglia iridata vinta lo scorso anno. Nella prima parte di gara ho corso molti rischi e potevo essere eliminato. Ma nella seconda mi sono scatenato. Nel percorso verso le Olimpiadi di Parigi tutti dovranno temerci».

Viviani è da sempre uno che rema controcorr­ente: alternava pista e strada quando nessuno lo faceva, ieri ha corso (quasi) contro la volontà del c.t. Villa che aveva già fatto scaldare Scartezzin­i. Ma ha avuto ragione lui: dopo otto ori europei, uno iridato e uno olimpico, il «metodo Viviani» ha pieno diritto di essere brevettato.

Il metodo di Elia «Doccia, massaggio, cibo e sono ripartito per prendere quell’oro maschile che mancava»

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Iridato Elia Viviani, 33 anni (Ap)

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