Corriere della Sera

Binotto: «Charles? È stato sfortunato, ora deve calmarsi»

- DAL NOSTRO INVIATO D. spa.

SILVERSTON­E Ha il volto spento . Lo stesso di Montecarlo, dove gli errori di strategia gli hanno tolto un successo certo. Le rotture di Barcellona e Baku (mentre era in testa) erano dure da mandare giù, ma si trattava di guasti meccanici, non di scelte umane. Leclerc ha smesso da tempo di nascondere l’amarezza: «Un’altra gara dove ho fatto di tutto, e di più non potevo, ma il risultato finale non è arrivato. Con quelle gomme non c’era modo di difendermi». I compliment­i vanno al compagno: «Bravo Carlos, ha realizzato il suo sogno. Ma dalla mia parte c’è soltanto delusione». Critica la decisione di non essere stato chiamato al pit-stop quando è entrata la safety car per il ritiro di Ocon: «Abbiamo differenzi­ato le strategie, ma non è stata la scelta giusta». E non l’unica: «È stata una gara frustrante, ho l’impression­e di aver perso tempo nella prima parte». Dietro a Sainz, perché Charles aveva un passo migliore. «È abbastanza chiaro che abbiamo perso un’occasione per la mia classifica Mondiale. Però non vorrei neanche spostare l’attenzione dalla vittoria di Carlos, è una grande giornata per lui».

Non è il solo sfogo, anche la fidanzata Charlotte Siné è uscita allo scoperto con un chiarissim­o «Non ci sono parole» («No words») in una storia su Instagram. Con un doppio pit-stop delle Ferrari probabilme­nte Leclerc avrebbe conservato la posizione e vinto, ma la mossa è stata scartata dal muretto. Perché? Risponde Binotto: «Il quarto posto di Charles è il frutto di circostanz­a esterne, se non fosse stato per la safety... Ha

fatto una gara super, glielo ho detto come gli ho anche detto di calmarsi. Era impossibil­e effettuare una doppia sosta in contempora­nea, non c’era abbastanza distanza fra le due vetture. Se lo avessimo fatto chi stava dietro, Carlos, avrebbe perso posizioni». Insomma non se l’è sentita di sacrificar­e lo spagnolo a caccia della prima vittoria dopo la prima pole: «Charles era in testa, doveva mantenere la leadership altrimenti magari altri avrebbero continuato. Pensavamo poi che il degrado delle gomme sarebbe stato meno elevato». Sulla «ribellione» di Sainz non ha nulla da aggiungere: «Oggi è stato bravissimo».

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