Baldelli: un organo ad hoc per riformare la Costituzione
«Mi appello ai parlamentari volenterosi: bisogna mettere ordine ridisegnando la seconda parte della Costituzione. E tocca a noi farlo, nessun altro se ne occuperà». Simone Baldelli, alla Camera da 16 anni sotto la bandiera di Forza Italia, ci crede. La proposta di legge costituzionale con cui propone di istituire una Convenzione, organo elettivo indipendente dalle Camere che riformi la Carta dando «un nuovo assetto al Parlamento dopo il taglio dei membri», sarà incardinata in prima commissione questa settimana. Onorevole Baldelli, una legge costituzionale richiede 4 letture e una maggioranza ampia: si farà in tempo?
«Il tempo c’è, se c’è la buona volontà. E io, che li ho sollecitati, ho riscontrato un interesse trasversale dei colleghi». Come funziona la Convenzione?
«È un organo di 150 membri: le forze politiche li individuano, i cittadini li eleggono contemporaneamente al Parlamento. Per tre anni ha il mandato esclusivo di riscrivere la seconda parte della Costituzione». Perché non lasciare che se ne occupi il Parlamento?
«Perché le stesse persone che si scontrano duramente ogni giorno su ius scholae e cuneo fiscale difficilmente potranno trovare nella stessa Aula a poche ore di distanza un’intesa sull’elezione diretta del premier o sul superamento del bicameralismo perfetto. È un fatto: dopo il taglio dei parlamentari, del quale si poteva fare a meno, non si è provveduto a inserire i cosiddetti correttivi promessi, la revisione dei regolamenti non ha ancora concluso il suo iter. Inutile parlare di riforme costituzionali se poi manca un luogo politico e istituzionale in cui possano crearsi le condizioni per farle».