Putin: «Andare al G20? Decido io»
Il presidente russo sull’invito del leader indonesiano (che gli dà una lettera di Zelensky). E replica a Boris: «Vuole mettersi a torso nudo? Sarebbe repellente»
Non ha ancora deciso se andare di persona al G20 che si svolgerà in Indonesia, ma ci tiene a far sapere che si tratterà di una decisione che spetterà unicamente al Cremlino e che verrà presa «a tempo debito». La polemica con Mario Draghi che si era limitato a riferire quanto gli aveva detto il presidente indonesiano (Putin ci sarà solo in videoconferenza) continua a distanza. Il leader del Cremlino ha fatto parlare il suo portavoce Peskov.
Lui ha invece ripetuto che l’idea di un mondo unipolare è tramontata per sempre. Ieri, intanto, il presidente Widodo ha detto di aver consegnato a Putin un messaggio di Zelensky (in serata, un portavoce del governo di Kiev l’ha corretto, ribandendo che «se il presidente ucraino si vuole rivolgere a qualcuno lo fa pubblicamente»).
Putin ha poi parlato del grano ucraino, ricordando che è stata Kiev a mettere le mine. «Nessuno ora impedisce loro di togliere quegli ordigni. Da parte nostra, garantiamo la sicurezza per spedire il grano». Kiev teme però che una volta disinnescate le mine, la Marina russa possa tentare sbarchi in assenza di garanzie anche internazionali.
Non si è fatta attendere una risposta a Boris Johnson che al G7 aveva invitato i suoi colleghi a «dimostrare di essere più duri di Putin» e a quello canadese che aveva scherzosamente avanzato la proposta di darsi «all’equitazione a torso nudo». Il presidente russo si è chiesto se i sette «si volevano solo mettere a torso nudo o spogliare totalmente». E ha aggiunto, evidentemente pensando soprattutto a Boris Johnson, «in ogni caso sarebbe stato uno spettacolo repellente». Poi ha ricordato Pushkin, sostenendo che tutto deve essere in armonia, corpo e anima. «Ma bisognerebbe rinunciare all’abuso di alcool e fare sport». Il ministro degli Esteri Lavrov se l’è invece presa con la Nato che avrebbe violato le intese firmate con la Russia. Per Mosca, la Nato si impegnava a non basare «forze significative» nei territori dei nuovi Paesi membri.