«Servono 200 nuovi invasi per la raccolta dell’acqua»
«All’agricoltore più che il risarcimento interessa non perdere il raccolto». Raffaele Nevi, responsabile nazionale agricoltura Forza Italia e vicecapogruppo alla Camera, nella vita è anche un agricoltore e sa bene quanto la siccità possa mettere in ginocchio un produttore. «Si stimano perdite per 15 miliardi di euro — dice — basti pensare che l’85% della produzione agroalimentare deriva da coltura irrigua, è a rischio il 15-20% della produzione nazionale, bisogna intervenire subito». Come?
«Forza Italia ha appena presentato al premier Mario Draghi un piano strategico contro la siccità: prevede la costruzione di 200 nuovi invasi dove raccogliere l’acqua che arriva sempre più violenta ma va via altrettanto velocemente e rischia di perdersi».
E lo stato d’emergenza chiesto dalle Regioni?
«È un primo passo che tampona una situazione ma non la risolve: serve una strategia per il futuro, l’Italia deve affrontare il problema anche in prospettiva, il 2023 sarà peggio del 2022».
Ma nuovi invasi non si realizzano in poco tempo.
«Per questo la ministra per il Sud Mara Carfagna sta già lavorando ai Contratti istituzionali di sviluppo (Cis) per l’acqua che dimezzano tempi e procedure per intervenire subito: c’è un miliardo di euro subito disponibile».
E poi?
«Chiederemo all’Europa di poter utilizzare i fondi del Pnrr, ora i 400 milioni previsti sono destinati solo alla manutenzione degli invasi esistenti».
Solo 400 milioni?
«Già, chiederemo di stanziare altre risorse anche in legge di Bilancio. Ma all’Ue diciamo: serve un nuovo Recovery Plan».