Frenate centriste su Di Maio Anche Azzolina passa col ministro
Calenda: «Non lo prendo sul serio». Toti: «Lui leader? Aspetterei di capire le sue posizioni»
ROMA Non si può dire che l’addio di Maio a Conte sia stato accolto entusiasticamente da quel luogo della politica che per convenzione (e mancanza di fantasia) viene chiamato centro. È vero che Sala ha detto di essere «interessato» al progetto del ministro degli Esteri, ma, come ha notato con una certa malizia Calenda, ha anche precisato che lui rimarrà a fare il sindaco di Milano.
Qualche avance è venuta pure dal sindaco di Venezia Brugnaro: «Ha dimostrato coraggio, venga con noi». Renzi, invece, ha evitato di esporsi : «Noi con Di Maio? È un dibattito lunare e surreale perché non si sa quale sarà la legge elettorale». Anche Toti non sembra troppo interessato all’avventura politica di Di Maio: «Prima di definirlo il leader di un soggetto centrista aspetterei di capire quali siano le sue posizioni». E Maurizio Lupi liquida così la vicenda: «A noi le chimere non interessano».
Calenda, invece, è netto: «Un accordo con Di Maio non sta né in cielo né in terra. Solo in una paese come l’Italia persone che hanno fatto danni possono dire di aver cambiato idea e poi essere prese sul serio, anziché essere prese a pernacchie. Questi devono andare a casa».
Quindi Calenda aggiunge: «Non prendo sul serio Di Maio. Per lui è il caso di fare un giro fuori dalla politica». Il leader di Azione ha un altro progetto: quello di non allearsi, nemmeno dopo le elezioni, con il centrodestra o il centrosinistra. Obiettivo a cui invece parrebbero aspirare molti esponenti del cosiddetto centro.
Il ministro degli Esteri preferisce mantenere un profilo istituzionale e non rispondere agli attacchi di Calenda. Intanto, però, continua a giocare la sua partita con i Cinque Stelle. Ieri si è unita a Insieme per il futuro l’ex ministra Lucia Azzolina. La deputata siciliana ha ribadito di aver stima di Conte, ma «oggi è ostaggio dei suoi vicepresidenti». «In questi due giorni mi sarei aspettata un po’ di autocritica e invece c’è chi ha festeggiato», ha attaccato. Lo strappo è stato salutato con sarcasmo dal deputato Sebastiano Cubeddu, che ha commentato: «Guarda che gli scranni in Parlamento non hanno le rotelle per cambiare posizione!». Di Maio le dà il benvenuto: «Scelta libera e consapevole».
Nel Movimento ritorna invece Vita Martinciglio. Ma il peso politico della mossa di Azzolina non è indifferente: «Lei è al primo mandato, sarebbe stata ricandidata e rieletta. Rende l’idea del clima interno al M5S», dice uno stellato. Il caso Azzolina apre una partita delicatissima sulla Sicilia. Tutti attendono le mosse di Giancarlo Cancelleri (che guida una cordata di consiglieri regionali portatori di voti). Ieri il sottosegretario ha parlato del tetto dei due mandati, di cui lui potrebbe essere presto vittima: «Il tema non è scioglierlo in tempi brevi. Il tema è: se per Conte la questione del doppio mandato è una priorità, bene. Altrimenti si va avanti per un’altra strada», ha detto all’Adnkronos. Giuseppe Conte nel frattempo preferisce guardare ai nuovi iscritti, quasi mille nell’ultima settimana: «Le adesioni dei cittadini di questi ultimi giorni ci danno ancora più forza e determinazione», commenta il presidente stellato.