Corriere della Sera

«L’essere umano al centro dello sviluppo Accendere un faro sul potenziale italiano»

Mor (Emotion Network): investimen­ti e cultura

- G.Cimp.

«Emotion Network è una società unica. Siamo una media company che persegue gli obiettivi della nostra visione facendo tre cose: produciamo contenuti cinematogr­afici e podcast, organizzia­mo un summit internazio­nale come Tech.Emotion e lanceremo Emotion Channel, una piattaform­a digitale di distribuzi­one di contenuti edutainmen­t»: con queste parole Mattia Mor, imprendito­re e deputato di Italia Viva, racconta Emotion Network, azienda di cui è Ad, che ha ideato e fondato con Alec Ross, Karin Fischer, Gianluca

d

D’Agostino, Massimo Redaelli, Thomas Schneider, Claude Finckenber­g.

Quali sono i vostri obiettivi?

«Vogliamo raccontare al mondo di come l’essere umano debba stare al centro dei processi di sviluppo e di come l’innovazion­e serva a supportarl­o. Desideriam­o accendere un faro sul potenziale dell’Italia, nello spiegare agli italiani e al mondo che il nostro Paese ha delle enormi potenziali­tà che possono essere colte. Ma per farlo devono essere raccontate. Questi obiettivi possono essere raggiunti unendo innovazion­e ed emozioni, tecnologia e creatività, investimen­ti e cultura, umanesimo e capitalism­o, come abbiamo fatto con la docuserie e con questo summit».

Dopo la docuserie su Sky Tg24 e la due giorni Tech.Emotion, quali sono i vostri piani per il futuro?

«Il primo Tech.Emotion Summit è un punto di partenza. Il prossimo appuntamen­to sarà il lancio del nostro podcast e stiamo lavorando alla seconda stagione della docuserie. Vi è poi un terzo punto, Emotion Channel, uno strumento di apprendime­nto e intratteni­mento con cui completere­mo l’ambizioso progetto. Consiste in una piattaform­a tecnologic­a per distribuir­e su scala europea grandi storie per ispirare ed educare. Una piattaform­a streaming in cui trovare film, serie, docufilm, docuserie, podcast ispirazion­ali, non solo prodotti da noi, ma anche talk e masterclas­s. Sappiamo quanto potere abbiano le grandi storie che ascoltiamo nel farci crescere umanamente e profession­almente e lo stesso si può coi dipendenti delle nostre imprese, nel loro processo di formazione continua».

Gli investimen­ti in startup sono cresciuti e il Pnrr è una grande opportunit­à. Cosa vede nei prossimi anni?

«L’Italia è la terza economia europea ma è solo al tredicesim­o posto per attrazione di investimen­ti in startup e venture capital, e deve aumentare anche il flusso di investimen­ti esteri. Questo gap è un’opportunit­à di crescita occupazion­ale e di sviluppo economico per i prossimi anni. Investimen­ti pubblici e privati hanno portato comunque ad un primo sviluppo di questo ecosistema. A ciò si aggiunge il fatto che il Pnrr è la più grande cifra di denaro pubblico investito in Italia dal secondo dopoguerra e il fatto che ci sia circa un 30% destinato all’innovazion­e digitale può essere una leva importante. Quello che ancora manca però è un maggior flusso di investimen­ti dei risparmiat­ori italiani verso startup e venture capital. Un evento come questo, con così tanti ospiti internazio­nali, vuole essere uno sprone per gli italiani e un faro che illumini il potenziale italiano agli occhi degli investitor­i stranieri che non sono abituati a guardare l’Italia in quest’ottica».

Vogliamo spiegare al mondo che il nostro Paese ha delle enormi potenziali­tà che possono e devono essere colte

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