Corriere della Sera

Resistenza Rossa

Verstappen respinge gli attacchi di uno scatenato Sainz Leclerc, partito penultimo, chiude al quinto posto La Ferrari ritrova l’affidabili­tà e spera ancora nel Mondiale

- Daniele Sparisci

All’ultimo respiro. A casa di Gilles Villeneuve, inseguimen­to batticuore come una volta. Più di dieci giri con i distacchi sempre sotto il secondo, dopo la safety car nel finale per l’incidente di Tsunoda che ha dato il via a un Gp espresso. Carlos Sainz ci mette il piede e il cuore, è la sua miglior prestazion­e di questo 2022, forse la migliore di sempre da quando è alla Ferrari. Ma non è bastata contro il supercompu­ter di Max Verstappen. Uno che ormai non sbaglia più niente, forgiato dal confronto con Lewis Hamilton dell’anno scorso e perciò ancora più cattivo e scaltro. Era un attaccante un tempo,

Il rimpianto Binotto: «Bravo Carlos ma ne avevamo di più Abbiamo pagato la qualifica»

spesso impulsivo, ora è anche un mago delle difese. Un artista delle traiettori­e in grado di «massaggiar­e» le gomme per farle resistere fino alla bandiera a scacchi. Secondo successo di fila, sesto in questo campionato, 26° in carriera: ha scavalcato leggende come Niki Lauda e Jim Clark, ma a lui queste statistich­e interessan­o zero. Conta altro: i 49 punti di vantaggio su Leclerc (da 19° a quinto), quasi due Gp di margine quando soltanto due mesi fa era a -46.

Una rimonta furiosa che sa di sentenza sulle ambizioni della Ferrari, ma da quello che si è visto a Montreal la partita non sembra chiusa. Perché la Rossa è una macchina velocissim­a, e se al posto di Carlos ci fosse stato Charles sarebbe finita nello stesso modo? Il dubbio è lecito e vive all’interno dello stesso box di Maranello, senza nulla togliere allo spagnolo, finalmente in forma dopo alcune gare dimenticab­ili. «Le ho provate tutte per superare Max, ci mancava un po’ di velocità» spiega il figlio del grande rallista. Ma in fondo la sua prestazion­e è incompleta, piccoli dettagli lo separano dall’universo dei campioni. Mattia Binotto lo fa notare: «Carlos sta acquistand­o fiducia e guida meglio. Però è un po’ un peccato perché ne avevamo di più, credo che

abbia pagato la qualifica. Per vincere servono fine settimana perfetti. Ma lui alla fine è stato bravo e presto arriverà la vittoria». Il team principal si riferisce alla seconda fila sul bagnato dietro ad Alonso, poi infilzato da Carlos in gara con facilità (Fernando è stato di nuovo vittima delle strategie sballate dell’Alpine).

Ma sono episodi del genere che fanno perdere tempo, quei decimi preziosi che contro Verstappen non ti puoi permettere: «La Ferrari aveva un passo migliore del nostro, non ero sicuro di poter reggere e se mi avesse passato non l’avrei ripreso» ha spiegato l’orange. Occasione sprecata? Ni. Però dopo un trittico di disastri — i guasti in Spagna e a Baku, il pasticcio del muretto a Montecarlo — la Ferrari ha offerto segnali di resistenza. E di solidità, stavolta si è rotta la Red Bull di Sergio Perez. La Rossa di Leclerc, invece, ha marciato come doveva, zavorrata di penalità per la scelta di montare il quarto motore. Una mossa strategica che tornerà utile sui prossimi tracciati di cavalleria (Silverston­e e Austria). Charles: «Non posso essere contento di un quinto posto, ma era il massimo possibile. Ho fatto una gara di pazienza, restando calmo. E mi sono anche divertito». Peccato per un pit-stop lento, anche su questo la Ferrari deve migliorare. Leclerc ha già la testa all’Inghilterr­a: «Lì ripartiamo per vincere». A casa di Hamilton, che festeggia in Canada, sul podio della sua prima vittoria in carriera (nel 2007), il terzo posto: con questa Mercedes è il massimo. Primo nel Mondiale degli altri.

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(Ap)
Inseguimen­to Verstappen al comando, alle sue spalle la Rossa di Sainz (Ap)
 ?? (LaPresse) ?? Affaticato Charles Leclerc è risalito dall’ultimo al quinto posto ma lascia il Canada con tanti rimpianti. In classifica è terzo, a 49 punti da Verstappen, ma resta convinto di poter lottare fino alla fine
(LaPresse) Affaticato Charles Leclerc è risalito dall’ultimo al quinto posto ma lascia il Canada con tanti rimpianti. In classifica è terzo, a 49 punti da Verstappen, ma resta convinto di poter lottare fino alla fine

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