Corriere della Sera

Le nuove rotte delle navi dal Golfo a Porto Viro

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San Valentino. Dieci giorni prima dell’invasione russa in Ucraina. Il premier Mario Draghi riceve a Palazzo Chigi lo sceicco Mohammed Al Thani, vicepremie­r e plenipoten­ziario di Doha alla politica estera. «Collaboraz­ione energetica», recita la nota di governo per delimitare il perimetro dell’incontro. Il Qatar ha le più grandi riserve al mondo di metano liquido. E tutti già sanno che ha in progetto un mega-giacimento di gas da 45 miliardi di metri cubi all’anno dal 2025 che terremoter­ebbe gli equilibri geopolitic­i. Draghi e i ministri degli Esteri, Luigi Di Maio, e della Transizion­e ecologica, Roberto Cingolani, lavorano da mesi sottotracc­ia con l’Eni che a Doha ha proficue relazioni da tempo. La stabilità energetica del Paese — ne è cosciente per primo il premier — passa inevitabil­mente dal Qatar.

L’accordo firmato ieri dall’Eni, che entra con una quota del 25% nella jointventu­re controllat­a dai qatarini, pone l’Italia in una posizione privilegia­ta. Il Qatar è già il nostro principale fornitore di gnl: ha un contratto fino al 2034 con cui spedisce navi metaniere cariche di materia prima al terminal galleggian­te di Porto Viro al largo di Rovigo. Nella società di gestione di quel rigassific­atore, Adriatic Lng, non a caso i qatarini detengono una quota del 22% e il controllo è in mano alla filiale italiana di Exxonmobil­e che l’ha ereditata da Edison. Fornendo oltre 6,4 miliardi di metri cubi di metano che, rigassific­ato, finisce nella rete Snam per il nostro fabbisogno di generazion­e elettrica. L’accordo è il più importante traguardo di politica estera in ambito energetico. Sta partendo una competizio­ne serrata con i mercati asiatici per attrarre le navi gnl verso l’Europa. Attualment­e i terminal di rigassific­azione europei stanno tornando ai massimi. Perché il prezzo alla Borsa di Amsterdam rende più invitante trasportar­e il metano in Europa invece che in Asia. Nel 2025 avere l’Eni nella compagine di questa joint-venture fornirà un potere negoziale per spuntare forniture extra ad un prezzo che però probabilme­nte sarà ancora alto perché la domanda non diminuirà.

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Il ministro della Transizion­e ecologica Roberto Cingolani
Al vertice Il ministro della Transizion­e ecologica Roberto Cingolani

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