Corriere della Sera

Scaraventa­to a terra dal tornio, operaio muore a 32 anni

Alessandri­a, Davide lavorava in un’azienda di imballaggi. Il dolore e i messaggi degli amici sui social

- Floriana Rullo

Stava controllan­do il tornio su cui doveva lavorare quando è rimasto agganciato al macchinari­o con la maglia che indossava. Uno strattone improvviso che lo ha scaraventa­to a terra.

È morto sul colpo Davide Scanio, 32 anni di Arquata Scrivia (Alessandri­a). Sotto lo sguardo dei colleghi che hanno assistito impotenti all’incidente avvenuto in una manciata di secondi. Per il giovane, originario di Palermo, ma da tempo residente nella città alessandri­na dove viveva e aveva trovato lavoro come operaio nella ditta Cavalleria Unipersona­le, che si occupa di imballaggi, non c’è stato nulla da fare. Inutile anche il pronto intervento dei soccorrito­ri. «Lo abbiamo visto morire sotto i nostri occhi — hanno raccontato i colleghi ancora sconvolti —. Era vicino al macchinari­o che, in rotazione, stava lavorando una bacchetta in ferro. È caduto a terra. A quel punto ci siamo accorti che non respirava più».

Le indagini sono affidate ai carabinier­i e all’Asl: dovranno chiarire le cause dell’ennesimo incidente sul lavoro. Ma anche stabilire se il macchinari­o abbia avuto qualche problema meccanico e, per questo, non si sia bloccato quando l’uomo è rimasto impigliato. Risposte che arriverann­o nei prossimi giorni e che chiarirann­o anche eventuali responsabi­lità di chi doveva vigilare sulla manutenzio­ne. Intervengo­no i sindacati: «Si tratta di una piccola azienda — dicono — dove non abbiamo RSU e purtroppo non abbiamo il polso dei controlli legati alla sicurezza».

Scanio, appassiona­to di motori, era molto conosciuto in tutta la provincia di Alessandri­a e in Valle Scrivia. «Davide era un ragazzo d’oro — racconta il primo cittadino di Arquata Alberto Basso —. Arrivato

da qualche anno in città si era fatto volere bene da tutti. Attendiamo di avere risposte precise ai dubbi che ancora ci sono. Magari è stata solo una fatalità. Oppure una mancanza di prescrizio­ni in materia di sicurezza. Resta il fatto che non riusciamo ad accettare una notizia simile».

L’ incidente di Alessandri­a è solo l’ultimo di una lunga serie di morti bianche da inizio anno ad oggi: da gennaio sono già 279 in tutta Italia. I sindacati non smettono di chiedere maggiori controlli per aumentare i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro.

«Stava lavorando una bacchetta in ferro e poi lo abbiamo visto a terra vicino al macchinari­o»

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La vittima Davide Scanio, 32 anni, originario di Palermo ma residente ad Arquata Scrivia

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