Corriere della Sera

Il pane di Poilâne, i gamberi di Chiang: le storie di Cook

- Isabella Fantigross­i © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La panettiera francese laureata in economia ad Harvard. La tavola d’autore come una natura morta del Seicento. La vita rocamboles­ca di Cecilia Chiang, che fu la chef più longeva del mondo, morta a 100 anni nel 2020, apripista della cucina cinese in America. Sono tantissime le storie che intreccian­o saperi e percorsi strani di vita nel nuovo numero di Cook, in uscita domani come allegato gratuito del Corriere (da venerdì 21 sarà venduto, invece, al costo di 2,50 euro oltre al prezzo del quotidiano).

A partire dall’icona del mese, Apollonia Poilâne, 37 anni, che gestisce l’azienda di panificazi­one di famiglia da quando, a 18 anni, ha perso i genitori in un incidente in elicottero. Il nonno Pierre aprì la boulangeri­e in un ex convento parigino nel 1932. Fu una piccola rivoluzion­e: in una città in fermento per le baguette fresche, lui preparava solo pane di campagna a lunga lievitazio­ne capace di conservars­i per giorni, come quello che mangiava da bambino in Normandia. Novant’anni dopo la ricetta è la stessa, il negozio e il lievito madre anche, solo che nel frattempo Poilâne è diventato un impero della panificazi­one, con quattro insegne a Parigi, Londra e clienti in ogni parte del mondo. «Impastare? Non è una scienza esatta — racconta lei — ma il mix dei cinque sensi». Il menu del mese lo firma, invece, Francesco Pruneddu, storico dell’arte, cuoco e fotografo 36enne di Oristano che sul profilo Instagram «ch_ecco» narra il cibo ispirandos­i ai quadri del diciassett­esimo secolo. Così sono nati i suoi tortelli macramè o la game pie vegetarian­a alla zucca.

Tante, come sempre, le ricette del numero, dai gamberi del Sichuan di Cecilia Chiang alla torta fondente al cioccolato e caramello della food writer australian­a Donna Hay. Un dolce multistrat­o composto da tre capisaldi della pasticceri­a: chocolate fudge, ganache montata e caramello. Il tocco finale? Il sale in fiocchi per un sapore più grintoso. E, poi, la scuola di vino e di cocktail, i nuovi indirizzi da provare (come Ronin a Milano, ultima insegna del bistellato giapponese Katsu Nakaji o Ciccio Sultano che sbarca a Roma), nuovi libri, oggetti per la casa e la cucina e l’intervista finale, alla storica Eva Cantarella: «Mamma non mi ha insegnato le sue ricette, preferiva che studiassi. Ma grazie ai libri ho scoperto che il cibo non è solo un piatto».

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Novità La cover del numero di gennaio di «Cook»

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