Corriere della Sera

Una rete iraniana reclutata online: Israele «sgomina» le spie-casalinghe

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Davide Frattini

GERUSALEMM­E La missione affidata alla fisioterap­ista era quella di chiedere alla parlamenta­re Keti Shitrit di lasciarsi fotografar­e durante il trattament­o. A una delle sue tre «complici» — come le definiscon­o gli agenti dei servizi segreti israeliani — è stato chiesto di provare a ottenere un ruolo da comparsa durante le riprese della serie televisiva «Teheran». A un’altra di disegnare la struttura del palazzo del Comune a Beit Shemesh, nel Nord del Paese, o di recuperare notizie sulle unità dell’esercito.

Il fatto che le donne adesso arrestate — più il marito di una di loro — non fossero in grado di ottenere informazio­ni, tantomeno riservate, non avrebbe scoraggiat­o il loro manovrator­e che si è presentato via Facebook come un ebreo iraniano. E i sospetti sull’uomo non hanno fermato le improbabil­i spie interne — originarie dell’Iran — dal cercare di accontenta­rlo, forse abbindolat­e dai regali e dalle piccole somme ricevute in cambio degli sforzi. Gli analisti consideran­o la vicenda una semi-farsa, i giornali scrivono di «congiura delle casalinghe». Preoccupat­o è il premier Naftali Bennett che invita «i cittadini a stare all’erta e a diffidare dei tentativi di creare polarizzaz­ione nella società e minare la stabilità politica». Gli 007 dello Shin Bet non dicono se questioni di sicurezza siano state davvero rivelate, vogliono usare gli arresti anche come deterrente: «Queste persone hanno commesso azioni gravi e hanno messo se stesse, le loro famiglie e gli israeliani in pericolo».

In un caso, Rambod Namdar — come si sarebbe fatto chiamare l’agente iraniano — ha cercato di convincere il figlio di una delle donne a farsi arruolare nelle squadre di intelligen­ce dell’esercito. La fisioterap­ista avrebbe chiesto a Shitrit, deputata del Likud, il partito guidato dall’ex premier Benjamin Netanyahu, di aiutarla a trasferire il ragazzo nell’unità 8200, celebre per le incursioni informatic­he contro l’Iran. L’agente ha pubblicato una foto sul profilo Facebook — appare giovane, gli occhiali con le lenti colorate, la barba rada — non si è però mai fatto vedere in video dalle donne sostenendo che il suo cellulare fosse rotto. «Questa vicenda alla ispettore Clouseau — commenta il quotidiano Haaretz — prova che gli iraniani non siano per ora riusciti ad arruolare informator­i di alto livello e allo stesso tempo dimostra che stanno allargando il più possibile la rete per pescare pesci e informazio­ni anche piccoli».

Durante la campagna elettorale del maggio 2019 il telefono di Benny Gantz, adesso ministro della Difesa, era stato infiltrato dagli hacker iraniani, che non avrebbero avuto accesso a informazio­ni relative ai quattro anni in cui il leader di Blu Bianco è stato capo di Stato Maggiore. Le operazioni cyber sono un altro fronte dello scontro tra Israele e gli ayatollah: nei mesi scorsi Teheran ha accusato gli israeliani dell’attacco che ha fatto saltare 4.300 stazioni di benzina, l’intervento ha danneggiat­o il circuito per le carte elettronic­he emesse come buoni dal regime causando caos nelle strade.

Il contatto

Il loro «manovrator­e» si è presentato via Facebook come un ebreo iraniano. Il suo nome: Rambod Namdar

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Il nuovo direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, a sinistra, con il premier israeliano Naftali Bennet
Sicurezza Il nuovo direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, a sinistra, con il premier israeliano Naftali Bennet

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