Corriere della Sera

La Juve non si rialza

La squadra di Allegri lotta ma è confusa L’Atalanta fa festa con un sontuoso Zapata

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TORINO Il buon De Ligt si avvicina alla curva Sud a fine partita e si guarda indietro, in cerca di qualche compagno. Lo raggiungon­o solo Dybala, Bonucci, Cuadrado e Szczesny, per un applauso amaro, che i tifosi accolgono senza infierire. Gli altri sono già nello spogliatoi­o, perché la Juve è una squadra che non si muove mai compatta quando serve. Ma stavolta ha combattuto, anche se in modo frenetico e confuso, e ha cercato il pareggio fino all’ultimo, fermandosi alla traversa colpita da Dybala al 95’ su punizione. Eppure ha perso ancora, lasciando scappare l’Atalanta a sette punti di vantaggio e subendo il terzo k.o. allo Stadium in sette partite, il rendimento peggiore dal 1957 in casa.

Era dai tempi di Caniggia (1989) che i bergamasch­i non vincevano a Torino, ma al di là del peso storico della vittoria e dell’importanza in chiave Champions, la magnifica creatura di Gasperini non deve nemmeno fare la partita perfetta per battere questa Juve minore: la differenza fra le due squadre è certificat­a in modo oggettivo dalla classifica ed è quella fra una squadra costruita in modo logico, secondo una precisa linea tecnica ed economica, e un’altra assemblata con scelte approssima­tive, figlie di una confusione sportiva e di una situazione economica complicata, non solo per gli effetti del Covid.

Così basta l’unico tiro in porta del maestoso Zapata, dopo un errore di Morata e una veloce verticaliz­zazione di Djmsiti, per tracciare una linea di demarcazio­ne che la Juve non riesce più a scavalcare. «Non c’è nulla da rimprovera­re ai ragazzi, la squadra ha fatto una buona prestazion­e e non c’è nessun ritiro da fare, volevo anzi dare la domenica libera, ma i giocatori vogliono allenarsi — chiosa Allegri —. Abbiamo giocato sulla falsariga della partita con il Milan, la Roma, la Fiorentina o la Lazio. Ma è un momento così, ed è chiaro che dobbiamo fare più gol. Al momento valiamo questa posizione di classifica e dobbiamo lavorare per migliorare, rimanendo sereni».

Il problema è che l’Atalanta segna il doppio della Juve in campionato perché fa il doppio dei tiri in porta: Madama segna poco, perché crea poco, ha un atteggiame­nto troppo speculativ­o, che costringe gli attaccanti a tentare il contropied­e partendo troppo distante dalla porta; non pressa in modo organizzat­o e in genere non dà mai l’impression­e di avere il controllo della situazione quando attacca, nemmeno con gli innesti dalla panchina e l’inedito 4-2-3-1 con Kean e Bernardesc­hi larghi. Allegri parla di «momento», ma è dalla prima di campionato che la Juve è così, modesta negli interpreti ma anche nelle idee. Un mix sempre più deleterio.

Paolo Tomaselli

” Allegri Creiamo, sbagliamo e veniamo puniti subito. Non ci resta che continuare a lavorare

” Gasperini Abbiamo fatto un regalo a Bergamo, era dal 1989 che non si vinceva a Torino

 ?? (LaPresse) ?? Decisivo Duvan Zapata resiste al tentativo di recupero di Locatelli e segna il gol che decide la sfida tra Juve e Atalanta
(LaPresse) Decisivo Duvan Zapata resiste al tentativo di recupero di Locatelli e segna il gol che decide la sfida tra Juve e Atalanta

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