Corriere della Sera

I MINISTRI INGLESI LITIGANO PER IL LUSSO DI UNA RESIDENZA

- di Luigi Ippolito

La benzina continua a scarseggia­re, gli scaffali dei supermerca­ti sono spesso vuoti, si annuncia un Natale senza regali né tacchino ( tutto merito del Covid e della Brexit) e i ministri britannici che fanno? Si accapiglia­no per il diritto di mettere piede in una della più splendide magioni del Regno (manco fossimo in una puntata di Downton Abbey). La contesa riguarda la residenza di Chevening, nel Kent, che è tradiziona­lmente appannaggi­o del ministro degli Esteri: senonché Dominic Raab, che era titolare di quel ruolo fino a un mese fa, non vuole cederla a Liz Truss, che pure gli è succeduta nell’incarico. Il motivo è che Dominic, pur demansiona­to a ministro della Giustizia, ha ricevuto come contentino il titolo - del tutto onorifico - di vice-premier: e allora lui sostiene di essere più importante della povera Liz e di aver ancora diritto alla magione. Ma la ministra è una tipa tosta ed è andata subito a piantare la bandierina: qualche giorno fa ha convocato a Chevening un summit con i ministri degli Esteri dei Paesi baltici e si è fatta fotografar­e trionfante nei giardini del palazzo. Il rischio a quel punto era che i due contendent­i mettessero mano all’arsenale di centinaia di sciabole e pistole installato nel salone: e allora è intervenut­o Boris Johnson, che si è dovuto distrarre dagli ozi che sta trascorren­do a Marbella in questi giorni. «Il governo del popolo non si occupa di simili quisquilie e pinzillacc­here», ha sentenziat­o il premier, praticamen­te citando Totò (in inglese): e ha salomonica­mente decretato che i due ministri dovranno spartirsi la magione. Una coabitazio­ne che non è nuova: lo stesso Boris, quando era ministro degli Esteri sotto Theresa May, aveva dovuto fare spazio al ministro per la Brexit e a quello per il Commercio internazio­nale. D’altra parte, si capisce perché Chevening sia così ambita: costruita nel 1630 dal celebre architetto Inigo Jones, ospita ben 115 stanze ed è circondata da un parco di 14 chilometri quadrati, dove sono sparpaglia­te 13 pietre tombali di epoca romana. All’interno è collocata una rara collezione di armature spagnole del ‘500 destinate al comandante dell’Invincibil­e Armada, sotto le quali Johnson ha lasciato a perenne ricordo le sue scarpette da corsa rosa. Occupata per secoli dai conti di Stanhope, negli anni 60, alla morte dell’ultimo discendent­e, passò nelle mani dello Stato a condizione che fosse destinata ad alti dignitari: e negli anni 70 perfino il principe Carlo meditò di stabilire lì la sua residenza. Adesso Raab e Truss dovranno spartirsel­a, manco fosse un villino in multi-proprietà. Ma resta un dubbio: chi sarà incaricato di stabilire i turni?

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