Corriere della Sera

I divieti in arrivo dal 7 gennaio Timori per l’Rt in sei Regioni

Il 5 il monitoragg­io che assegnerà i nuovi colori Ancora chiusi gli impianti sciistici, spiragli per i musei

- di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Ci sono due date per tracciare il percorso verso la ripartenza in questo 2021, ancora dolorosame­nte segnato dalla pandemia. Sono il 7 e il 15 gennaio, giorni chiave per comprender­e quali regole e divieti il governo deciderà di inserire nei prossimi provvedime­nti, nel tentativo di frenare la risalita della curva epidemiolo­gica. Il 6 gennaio è l’ultimo giorno regolato dal Decreto Natale, con l’alternanza di giorni rossi e arancioni. Il 15 scade invece il Dpcm che imponeva numerose limitazion­i, come la chiusura dopo le 18 di bar e ristoranti. I dati non sono confortant­i, l’indice Rpt che calcola i nuovi contagiati rispetto al numero di tamponi effettuati, continua a essere sopra il 10%, ieri addirittur­a oltre il 14%.

L’indice Rt

Secondo l’ultimo monitoragg­io ci sono sei regioni — Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia — con l’indice di trasmissio­ne Rt sopra o pari a 1. Dato preoccupan­te, per cui è probabile che prevalga la linea del rigore, come anticipato al Corriere dal ministro della Salute Roberto Speranza e come conferma il titolare degli Affari Regionali, Francesco Boccia: «Dobbiamo evitare quanto sta accadendo in altri Paesi, penso al Regno Unito, dove è cominciata la campagna vaccinale ma gli ospedali sono in ginocchio. Da noi i divieti di questi giorni hanno consentito di contenere i numeri, ma la situazione è ancora molto complessa. Servono pazienza e rigore».

Le regioni gialle

Dal 7 gennaio riparte la scuola in presenza anche al liceo (sia pur al 50 per cento) e ritorna il modello che divide le Regioni per fasce di rischio, gialla, arancione e rossa. Per chi è in zona gialla, gli spostament­i tornano liberi. Ma sarà il monitoragg­io del 5 gennaio a fornire il quadro aggiornato per stabilire se ci siano aree che devono cambiare fascia. Osservate speciali sono naturalmen­te le sei regioni dove i contagi sono di nuovo in crescita e per cui bisognerà monitorare la tenuta delle strutture sanitarie.

Il coprifuoco

Sembra scontato che il coprifuoco dalle 22 alle 5 venga rinnovato anche dopo il 15 gennaio, così come l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso e di mantenere il distanziam­ento di almeno un metro. Sempre in vigore il divieto di assembrame­nto e la facoltà per i sindaci di chiudere strade e piazze delle città in modo da impedire gli affollamen­ti.

I negozi

Dal 7 gennaio riaprono i negozi, ma si torna all’orario di chiusura tra le 19.30 e le 20. Non è invece prevista al momento la riapertura dei centri commercial­i nei giorni festivi e prefestivi.

Bar e ristoranti

Dal 7 gennaio riaprono i bar e i ristoranti fino alle 18. Rimane l’obbligo di sedere al massimo in quattro al tavolo e di indossare la mascherina quando non si sta seduti. Dopo le 18 e fino alle 22 sarà consentito l’asporto, ma resta vietato consumare cibo e bevande nelle adiacenze. Sempre consentita la consegna a domicilio.

L’ala rigorista del governo è orientata a non consentire la riapertura la sera, ma la Fipe (la federazion­e pubblici esercenti) è già sul piede di guerra, pronta alla mobilitazi­one «per tutelare un settore che è ormai in una crisi economica senza precedenti».

Trasporti pubblici

La capienza su bus e metropolit­ane rimane fissata al 50 per cento e non si prevede di aumentare i posti dopo il 15 gennaio. Anche perché, nel momento in cui si decide di riaprire scuole, uffici e negozi, si punta a non incentivar­e l’affollamen­to dei mezzi.

Sci e sport di contatto

Fermi gli sport di contatto e ancora chiusi gli impianti sciistici. La prevista riapertura delle piste il 7 gennaio è stata rinviata dopo il parere del Comitato tecnico scientific­o, che ha chiesto alle Regioni di rivedere le linee guida.

Palestre e piscine

È in corso una valutazion­e del ministero dello Sport e del Cts per la riapertura di palestre e piscine dopo il 15, con regole che garantisca­no soltanto le lezioni individual­i.

Cinema e teatri

Anche per il settore dello spettacolo il governo è alla ricerca di soluzioni da adottare dopo il 15 gennaio, ma sembra difficile che si possa già da quella data prevedere la riapertura. L’unico settore che potrebbe ottenere il via libera è quello dei musei e delle mostre, sia pur con ingressi contingent­ati.

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(La Presse) Le misure Controlli dei carabinier­i in piazza Venezia a Roma: sembra scontato il prolungame­nto del coprifuoco anche dopo il 15 gennaio

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