Fca, ribaltone alla Ferrari Via Camilleri, interim a Elkann
Dimissioni «per motivi personali» dell’amministratore delegato di Maranello
Scossone a Maranello. L'amministratore delegato Louis Camilleri ha lasciato la guida della Ferrari. L'annuncio è arrivato ieri in tarda serata, a Borse chiuse, ed è una mossa a sorpresa. Le sue funzioni saranno assunte ad interim dal presidente John Elkann, che insieme al consiglio d'amministrazione gestirà il processo, già avviato, per nominare il successore.
Anche se la mossa è arrivata a sorpresa, Camilleri lascia ufficialmente per «motivi permobilistica. sonali», non solo la Ferrari ma anche l'incarico di executive Chairman in Philip Morris di cui era stato numero uno.
Sono proprio i legami di sponsorizzazione fra l'industria del tabacco e la Formula 1 a spingerlo al volante del Cavallino dopo la scomparsa di Sergio Marchionne nel luglio del 2018, da anni era già nel board. Elkann lo conosce e gli dà le chiavi, ha bisogno di un uomo di fiducia, nonostante sia digiuno di industria auto
Maranello
«Orgoglioso dei risultati». Il presidente: avanti con strategia chiara e ambiziosa
Non è facile raccogliere un'eredità così pesante, ma alla fine riesce a conquistare analisti e Borsa portando avanti il piano industriale di Marchionne. Negli ultimi tempi dicono che fosse affaticato, che avesse pagato lo stress psico-fisico e che avesse voglia di tornare dalla famiglia a New York dove possiede uno degli appartamenti più belli di Manhattan. La pandemia di Covid aveva complicato viaggi e trasferte oltreoceano e aveva colpito duramente anche lui. Era stato contagiato — lo aveva raccontato solo alla cerchia più intima— ed era stato ricoverato in ospedale in America
Non aveva accettato l'incarico in Italia per soldi — ne ha aveva già guadagnati— ma per «amore del marchio».
In una lettera ai dipendenti della Ferrari Elkann lo saluta così: «So che per lui non è stata una decisione facile ma, come sempre accade con scelte così importanti, dobbiamo rispettarla pienamente, ha preso il timone in un momento molto difficile dopo la prematura scomparsa di Sergio. Il suo impegno è stato totale come la sua fedeltà ai principi del fondatore Enzo Ferrari». Parlava poco con la stampa, ma era molto più loquace con gli analisti che ne avevano apprezzato lo stile asciutto e pragmatico. Sapeva poco di corse — ed era un suo limite — ma a livello finanziario aveva raggiunto ottimi risultati, «a volte superiori agli obiettivi che lui stesso si era fissato» ha ricordato Elkann spiegando anche che la «Ferrari andrà avanti seguendo quel solco. « Abbiamo aperto un capitolo completamente nuovo per creare, con il record di cinque nuovi modelli presentati lo scorso anno, la gamma di prodotti più completa della nostra storia. Quest'ultima è un enorme tributo alle sue capacità e al suo stile manageriale unico che ringrazierebbe tutti voi per l'impegno».
La fusione
A gennaio l’assemblea per la fusione tra Fca e il gruppo francese Psa, nascerà Stellantis