Rubino: «Un docufilm-concerto per difendere il mare»
Storia di un cantautore alla ricerca di un mostro marino. Ecco «Porto Rubino», docufilm ideato da Renzo Rubino e diretto da Fabrizio Fichera, in anteprima alla Festa del cinema di Roma domani e poi su Sky Arte dal 28.
«È un viaggio che abbiamo fatto quest’estate: la circumnavigazione della Puglia, da Polignano alla “mia” Taranto, alla ricerca di un mostro marino che altro non che l’inquinamento e la plastica che gettiamo nelle nostre acque», racconta Rubino che firma anche la colonna sonora.
Lungo il viaggio, il cantautore, maglietta a righe bianche e blu e cappello da capitano, incontra amici del mondo musicale e personaggi del mare per trarne un racconto onirico fra realtà e leggenda. Paola Turci, Bugo, Diodato, Giuliano Sangiorgi, Noemi, Vasco Brondi e il critico Gino Castaldo condividono un tratto di navigazione con Renzo. Ma ci sono anche veri pescatori e due ex contrabbandieri, Marine e il Messicano, a raccontare la loro vita sull’acqua.
Ci sono anche gli imprevisti. Che non sono fiction, ma cronaca. A un certo punto Tramari, il gozzo di Rubino, finisce per incagliarsi ed è necessario proseguire il viaggio su altri mezzi, come una piccola imbarcazione che, si dice, sia appartenuta a Domenico Modugno. «E pensare che alla prima tappa avevo cantato “Porto Rubino”, brano scritto per l’occasione che racconta di un naufragio avvenuto a causa del maestrale. Proprio quello che ci è successo quella notte. Me lo ha detto anche Sangiorgi che bisogna stare attenti alle canzoni...».
Ovviamente c’è la musica. Improvvisata voce e chitarra e ritmo delle onde, ma anche con tre concerti che hanno accompagnato il progetto. Uno a Polignano e uno a Taranto, a bordo di imbarcazioni, con il fascino delle luci notturne sull’acqua e il pubblico sulla terraferma. E un ultimo in una vigna a San Marzano, alle porte di Taranto, dove Tramari è stata portata in secca e trasformata in palco. Una serata con un Morgan inarrestabile, l’eleganza di Ron, Vasco Brondi, Noemi, i Selton, Erica Mou e Bobo Rondelli, E il mostro? «La musica — commenta Rubino — può aiutare a sensibilizzare attraverso il bello e la cultura. E comunque tanto dobbiamo fare noi. Negli ultimi anni, qui al sud si sta vedendo un’inversione di marcia positiva nei comportamenti». Il progetto Porto Rubino era nato lo scorso anno come Festival, in questa edizione si è aggiunto il racconto per immagini e l’anno prossimo? «Stiamo pensando a puntata fuori dalla Puglia sempre sull’acqua, mi piacerebbe la Darsena a Milano, con ospiti internazionali».