Corriere della Sera

A scuola con gioia e disagi

Il Colle: sfida decisiva per la ripartenza. Mancano 100 mila docenti e 2 milioni di banchi

- Valentina Santarpia

La scuola è ripartita per oltre 5 milioni e mezzo di studenti. Mancano, però, ancora 100 mila professori e due milioni di banchi. «Monoposto ad ottobre» dice il premier Giuseppe Conte.

Mascherine che non riescono a coprire i volti felici, file ordinate di studenti in attesa di entrare, gruppetti di genitori impazienti davanti ai cancelli, qualche lacrima di commozione, anche della ministra Lucia Azzolina: questa riapertura della scuola è una «prova per la Repubblica», dice il presidente Sergio Mattarella a Vo’ Euganeo. E lo è per tanti motivi. Dopo oltre sei mesi di chiusura, «l’avvio è stato più che sufficient­e», dice il presidente dei presidi, Antonello Giannelli, ma «c’è ancora lavoro da fare, sulla carenza di docenti, sulla consegna dei banchi e sul reperiment­o di aule». Le Regioni più in difficoltà sono Lazio, Campania, Sicilia, spiega Giannelli, dove ci sono ancora problemi di spazio.

Le foto che arrivano dalla Liguria, con i bambini costretti a scrivere in ginocchio sulle sedie, sono il momento peggiore della giornata. Un «gioco», assicura il preside. Ma anche la dimostrazi­one che quei 2,4 milioni di banchi monoposto richiesti sono in ritardo: ne sono arrivati 200 mila e 600 mila si vedranno entro fine mese, assicura lo staff del commissari­o Domenico Arcuri. Tutti gli altri saranno consegnati entro ottobre, precisa una nota di Palazzo Chigi a fine serata, dopo che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto il punto assieme alla ministra dell’Istruzione, al ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, al commissari­o Arcuri e al capo della Protezione civile Angelo Borrelli. «In questo modo verranno soddisfatt­e le richieste pervenute, anche di quelle Regioni che hanno richiesto sino al 70% del ricambio degli arredi scolastici», spiegano da Palazzo Chigi, ribadendo che «lo sforzo compiuto è imponente e assicurerà le condizioni di sicurezza per tutti». E anche il trasporto pubblico è sorvegliat­o speciale: la capienza all’80% dei mezzi ha evitato criticità, dice il governo, anche se i passeggeri sono aumentati del 15 per cento.

L’altro nodo critico sono gli insegnanti: per i sindacati quest’anno ci saranno 200 mila supplenti e sono ancora 100 mila le cattedre vuote, secondo ambienti di categoria. Anche se le nomine sono in corso, passeranno giorni prima che tutti i docenti siano al loro posto. Molti sono docenti di sostegno: ieri un bambino autistico a Roma e uno con sindrome di Down a Pisa sono stati mandati a casa perché mancava l’insegnante di supporto. Il ministero farà accertamen­ti, ma è quello che succede ogni primo giorno dell’anno a migliaia di disabili.

Un malessere cronico? Questo è il momento per «trasformar­e le difficoltà in occasioni di rinnovamen­to», dice Azzolina. E la richiusura è come uno spettro dietro l’angolo: da Palombara Sabina a Massa Carrara, da Bari a Cuneo, scattano allarmi e quarantene. Ma la spinta verso la normalità resta alta: lo dimostrano le lezioni in giardino a Codogno o a teatro a Firenze. E anche il premier Conte che accompagna il figlio a scuola «in veste di padre».

5,6

Milioni

Gli studenti che ieri sono tornati in classe in 12 regioni italiane e nella Prov incia d i Trento

8 , 3

Per cento

La quota di banchi monoposto oggi nelle classi, pari a 200 mila su 2,4 milioni previsti

100

Mila

Cattedre vuote secondo ambienti della scuola e delle associazio­ni di categoria

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(foto di Duilio Piaggesi / Fotogramma) A lezione Diversi alunni — seduti a distanza di un metro gli uni dagli altri — seguono le prime lezioni all’interno di una classe nel primo giorno di scuola all’Istituto comprensiv­o «Jacopo Barozzi» di via Bocconi, a Milano. In Lombardia le scuole sono state chiuse il 24 febbraio, subito dopo la scoperta del focolaio in provincia di Lodi

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