Il terrorista con la croce tatuata «Aveva il sangue sulle mani»
Rifugiato dalla Libia: Khairi, 25 anni, ha sgozzato tre persone nel parco di Reading
È un giovane rifugiato libico convertito al cristianesimo l’autore del sanguinoso attacco di sabato sera a Reading, poco lontano da Londra, che ha fatto tre morti e altrettanti feriti. La polizia considera l’incidente alla stregua di un attentato terroristico, anche se ci sono forti dubbi sulla salute mentale del responsabile.
Khairi Saadallah, 25 anni, era scappato dalla Libia sette anni fa e aveva ottenuto asilo dal governo britannico perché sosteneva di essere nel mirino degli estremisti islamici. Tre anni fa si era convertito al cristianesimo e si era addirittura fatto tatuare una croce su un braccio.
Un cugino dell’attentatore ha raccontato dalla Libia al Mail Online che Khairi era stato diverse volte da ragazzo in Gran Bretagna, ma nel 2012, dopo essere arrivato come turista, aveva deciso di rimanervi e chiedere asilo. Il giovane sosteneva di essere minacciato dagli estremisti islamici in Libia perché «gli piaceva bere e socializzare e non conduceva affatto una vita strettamente religiosa».
In Gran Bretagna aveva prima vissuto a Manchester e poi si era trasferito a Reading: ma era presto finito nei guai, tanto da essere perfino incarcerato per reati minori. Le autorità avevano provato a rimandarlo in Libia, ma lui si era rifiutato. Dopo la conversione al cristianesimo aveva cominciato ad andare in chiesa e si era coperto il corpo di tatuaggi, inclusa la suddetta croce.
«La scena che ci siamo trovati di fronte era orrenda», ha raccontato ieri il capo della polizia locale. Quando i poliziotti gli sono saltati addosso nel parco, ha raccontato un testimone, Khairi aveva le mani «piene di sangue. Non ha fatto resistenza, anche se c’erano quattro o cinque agenti su di lui. La cosa strana è che non diceva una parola, continuava a guardare fisso e a restare in silenzio».
Una delle tre vittime, praticamente sgozzate con una lama di dodici centimetri, era un insegnante di liceo, che è stato ricordato dalle presidi della sua scuola per la sua «passione e la capacità di ispirare ciascuno». Due dei tre feriti ricoverati in ospedale sono stati ieri dimessi.
Il capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Neil Basu, ha spiegato che «nulla suggerisce che qualcun altro sia coinvolto» nella preparazione dell’attentato e dunque «la polizia non sta ricercando nessun altro nelle indagini».
L’anno scorso Saadallah era però finito nel radar dei servizi segreti britannici ed era stato segnalato come un potenziale terrorista: all’indagine tuttavia non era stato dato seguito. Un dettaglio che probabilmente indurrà le autorità a qualche riflessione: lo stesso primo ministro Boris Johnson ha ammesso ieri che «se ci sono lezioni che dobbiamo apprendere su come gestiamo casi simili, su come gestiamo gli eventi che conducono a casi simili, allora le apprenderemo e non esiteremo ad agire dove necessario».
Un punto condiviso dal leader dell’opposizione laburista, Sir Keir Starmer, che si è detto pronto a collaborare col governo per vedere «se ci sono lezioni che possiamo imparare» dall’attacco di Reading. «Non è il momento per la politica partitica», ha comunque aggiunto Sir Starmer.