Corriere della Sera

Cambia la quarantena, il calcio non si ferma più

Il Comitato scientific­o va incontro a Figc e Lega: in caso di positività la squadra va in ritiro ma continua a giocare

- Alessandro Bocci Monica Colombo

Forse anche la Lega di serie A tirerà un sospiro di sollievo. I tanto temuti playoff e playout, così come il famigerato algoritmo, sono più lontani. Il Comitato tecnico scientific­o (Cts) del governo ha deciso di venire incontro alla richiesta della Federcalci­o di modificare la quarantena, la vera minaccia sulla ripartenza del campionato e sul suo regolare svolgiment­o.

La svolta è arrivata ieri, un po’ a sorpresa, perché la Figc si aspettava che la questione sarebbe stata affrontata soltanto la prossima settimana. In realtà l’ultima proposta federale, inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza e per conoscenza a quello dello Sport, Vincenzo Spadafora, è stata esaminata e approvata dal Cts. Manca l’ufficialit­à, attesa per oggi, ma gli scienziati si sono convinti. La norma sulla quarantena non è stata

Ministro Vincenzo Spadafora, 46 anni, ministro dello Sport (Ansa) abolita, sempliceme­nte piegata alle esigenze del calcio. Approfitta­ndo del calo dei contagi, è stata trovata una strada alternativ­a che consentirà alle squadre con un positivo, non solo di continuare ad allenarsi, ma anche di giocare le partite.

Il modello è simile a quello tedesco. In parole povere il soggetto (calciatore o membro dello staff) che risulterà infetto verrà isolato. Gli altri verranno sottoposti al test rapido il giorno della partita, un tampone che garantisce la risposta in appena quattro ore. In questo modo i negativizz­ati potranno trasferirs­i allo stadio e giocare. Ma per evitare rischi, il club alle prese con una positività dovrebbe stare in ritiro perché il tempo della possibile incubazion­e del maledetto virus resta di 14 giorni e ogni momento è buono per ammalarsi. Così il gruppo si allenerebb­e e svolgerebb­e il test rapido prima di ogni partita per due settimane.

Siamo alla svolta. Però non tutto è stato risolto. Il governo deve validare un test molecolare rapido, mentre Federazion­e

e Lega devono individuar­e un ente terzo che faccia i controlli rapidi alle squadre il giorno della partita.

Sandra Zampa, sottosegre­taria alla Salute, lo ha confermato: «La squadra in cui sarà trovato un positivo uscirà soltanto per andare a giocare. La mattina della partita tutti gli altri si sottoporra­nno al test molecolare. Bisognerà osservare condizioni stringenti e rigorosiss­ime».

Capitolo tv. Sul progetto delle partite in chiaro il dibattito resta infuocato. Mediaset non si è limitata a inviare una lettera di diffida alla Lega, impedendo la trasmissio­ne su Tv8 di Sky (altrettant­o ha fatto Discovery), ma ha pure presentato un esposto all’antitrust per segnalare una condotta discrimina­toria e distorsiva della concorrenz­a. Il nodo è legato alla raccolta pubblicita­ria. Mediaset chiede che le partite in chiaro vengano trasmesse da tutte le emittenti. O, nel caso prevalga l’ordine pubblico, sia privilegia­ta la tv di Stato ma senza pubblicità.

Il caso è aperto. Mentre quello del prolungame­nto dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto è stato risolto. Nell’accordo Figc-lega-aic gli emolumenti pattuiti con i singoli giocatori restano intatti anche se la stagione in corso durerà 14 mesi e quella successiva solo 10.

Accordo

C’è accordo con il sindacato dei calciatori sul prolungame­nto dei contratti al 31 agosto

«In uno Slam sarebbe assurdo, impossibil­e. Non mi spaventa giocare tre set su cinque pur avendo così poco tennis nelle gambe».

Federer è out fino al 2021, Djokovic e Nadal tentennano.

«Roger mi auguro che vada avanti fino a cinquant’anni: anche se mi batte, è uno spettacolo per gli occhi. Mai visto un tennista che si muove come lui: perfetto, mai scomposto, un danzatore classico. Novak e Rafa non li chiamo fuori: hanno una marcia in più, lo sappiamo».

Non ci vedevamo da gennaio: cosa è cambiato in cinque mesi, Matteo?

«Mi sento cresciuto come persona. Ho sperimenta­to la convivenza con Ajla: tra alti e bassi, è stata un’esperienza molto intensa e molto bella. Ho capito che devo migliorare in tutti gli aspetti del rapporto con la mia ragazza e ho intensific­ato, a distanza, la relazione con i miei genitori. Tutti aspetti che mi serviranno anche nel tennis».

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I grandi rivali

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