Corriere della Sera

«Ecco il piano per ripartire Fare il mio partito? Sarebbe folle dedicare a questi pensieri anche una sola caloria»

Il premier anticipa il progetto che presenterà alle parti sociali «Confido di poter recuperare un confronto con l’opposizion­e»

- Di Marco Galluzzo

Il Piano è ancora segreto ed ancora un work in progress. «Prima deve essere presentato alle parti sociali e alle imprese», dice Giuseppe Conte, incontrand­o i giornalist­i a Palazzo Chigi, alla vigilia degli Stati generali dell’economia.

Però alcune decine di pagine, divise per settori e ministeri di competenza le ha già in mano, e alcune cose le può già anticipare: «Lavoriamo ad una rete nazionale unica in fibra ottica, a promuovere in modo forte i pagamenti digitali e varare un piano cashless, vareremo una nuova versione di Impresa 4.0, si chiamerà Impresa 4.0 plus e avrà incentivi consistent­i per una spinta ulteriore alla digitaliza delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligen­za artificial­e, introdurre­mmo un decreto di semplifica­zione per gli appalti che porterà l’autorizzaz­ione ambientale dai 5 anni attuali alle 5 settimane. Porteremo l’alta Velocità al Sud, oltre a collegare Roma con Genova, Pescara ed Ancona».

Insomma molta carne al fuoco, molti progetti che per settembre dovranno essere trasmessi a Bruxelles, c’è persino la previsione di «un miliardo di euro per un milione di alberi», e tante altre piccole o grandi cose, ma nella sua completezz­a il piano che si va formando sarà pubblico solo quando sarà discusso con le parti sociali. E ovviamente non tutto finirà sul tavolo di Bruxelles, «molti progetti sono già finanziati con soldi nostri, sulle infrastrut­ture abbiamo oltre 100 miliardi di euro che ancora non abbiamo speso».

Conte spera che il centrodest­ra, che ha detto di no sulla partecipaz­ione al confronto sul Piano di rilancio, «ci ripensi, confido di poter recuperare un confronto, magari li inviterò di nuovo alle fine del confronto con le parti sociali».

Mentre ha voglia di sottolinea­re lo spirito degli incontri che si apriranno a Villa Doria Pamphilj: «Abbiamo il dovere di programmar­e un rilancio del Paese, stiamo lavorando per le misure più immediate, ma dobbiamo recuperare una visione strategica, con specifici progetti di investimen­ti che chiederemo all’europa di finanziare. Il nostro Recovery plan lo presentere­mo a settembre, ma già oggi stiamo lavorando un piano di rilancio più ampio che sarà condiviso da tutti i ministri e da tutte le forze di maggioranz­a e che presentere­mo alle forze produttive e sociali che da sabato incontrere­mo.

Un appuntamen­to che non sarà una sfilata, una kermesse, ma sarà un confronto nel merito per arrivare a uno sforzo collettivo di condivisio­ne che servirà anche ai governi successivi. Un piano che avrà una forza incredibil­e, che sarà più ampio di quello che presentere­mo alla Ue e che certamente farà suoi tanti spunti contenuti nelle proposte della task force di Colao, che ha fatto un grandissim­o lavoro».

Si discute anche dei 37 miliardi del Mes, disponibil­i a tassi negativi e utilizzabi­li per le spese sanitarie dirette e indirette, su cui non tutto il Movimento 5stelle è d’accordo: «Quando avremo fatto tutte le valutazion­i necessarie, nello spirito che accompagna ogni buon padre di famiglia che va in banca a chiedere dei soldi, prenderemo una decisione, probabilme­nte a luzazione

Gli interventi Lavoriamo a una rete nazionale in fibra ottica, promuovere i pagamenti digitali, incentivi per modernizza­re le imprese, appalti semplifica­ti e l’alta velocità al Sud

Il Mes

Quando avremo fatto tutte le valutazion­i, nello spirito di un buon padre di famiglia che va in banca a chiedere dei soldi, prenderemo una decisione. L’ultima parola è del Parlamento

glio, anche consideran­do il fabbisogno di finanza pubblica, che per allora avremo più chiaro. In ogni caso sarà il Parlamento ad avere l’ultima parola».

Conte ci tiene anche a spazzare via le voci sulla costruzion­e di un suo partito personale: «Sono qui non per interessi personali, per favorire qualcuno o degli amici, ma solo per spirito di servizio, è un incarico gravoso, ma sarebbe folle da parte mia dedicare anche una sola caloria a questi pensieri».

Aggiunge di non temere di essere indagato dai magistrati che lo ascolteran­no oggi, sulla decisione di non aver chiuso i comuni di Alzano Lombardo e Nembro: «Perché ho agito in scienza e coscienza, perché mi sono subito messo a disposizio­ne e sono assolutame­nte sereno». Ed è convinto di avere allora preso le decisioni giuste: «Rifarei quello ho fatto, senza alcun dubbio».

 ??  ?? Palazzo Chigi
Il premier Conte
Palazzo Chigi Il premier Conte

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy