Corriere della Sera

Renzi-di Maio Il faccia a faccia (anti premier) degli ex nemici

- Di Claudio Bozza

Sono lontani anni luce i tempi in cui, sprezzante, Matteo Renzi appellava Luigi Di Maio come «il bibitaro» per via dei trascorsi al San Paolo. Con l’ex leader del M5S che ricambiava, battezzand­o l’allora premier e la ministra Boschi come «gli aguzzini dei risparmiat­ori» per il caso Banca Etruria. La svolta epocale c’è già stata l’agosto scorso, con il ribaltone di governo PDM5S, varato politicame­nte da Renzi poco prima della scissione dal Pd. Da alcune settimane, però, i contatti tra i due ex nemici giurati si sono fatti sempre più costanti. E all’inizio della settimana scorsa, prestissim­o al mattino, Di Maio e il leader di Italia viva si sono incontrati in un ufficio alla Camera per sfuggire agli occhi indiscreti. Ma qual è il motivo di questo filo diretto? Sia il ministro degli Esteri, che continua a controllar­e una nutrita truppa di parlamenta­ri anche dopo il suo addio al vertice M5S, sia Renzi sono preoccupat­i per i sondaggi che danno il «partito di Conte» tra il 1215 per cento. Un consenso che, in caso di urne ravvicinat­e, toglierebb­e molti consensi al M5S e rischiereb­be di cancellare Italia viva, accreditat­a sopra e sotto il 3 per cento. Allora è meglio parlarsi, per prendere le misure e cercare di disarciona­re il premier e formare un nuovo governo, magari anche a guida dem. E non a caso, ieri, Boschi ha avvertito: «Conte? Nessuno è inamovibil­e».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy