Corriere della Sera

Lady Gaga da ballare

Esce il nuovo «Chromatica» «Torno a fare un disco dance Mi sono guadagnata la pista»

- Andrea Laffranchi

C’è voglia di ballare. Anche chi normalment­e storce il naso all’idea, dopo mesi di isolamento quattro salti probabilme­nte se li farebbe volentieri. Discoteche, club, balere. Tutto chiuso fino a quando chissà. Farà anche strano in epoca di distanziam­ento sociale, ma a riempire il vuoto ci prova «Chromatica», il nuovo album di Lady Gaga uscito ieri dopo un rinvio causa emergenza Covid.

La popstar cambia ancora. Dopo il flop del 2013 con «Artpop», il primo disco dopo che era diventata un fenomeno globale, Gaga ha attraversa­to il deserto. Prima un album di classici con Tony Bennet, l’ultimo dei crooner di prima generazion­e. Tre anni dopo la ricerca di suoni meno sintetici con «Joanne». Quindi la versione romanticoc­ountry delle ballad di «A Star Is Born», con tanto di Oscar per la miglior canzone. Una nuova reincarnaz­ione durante il lockdown: l’ambasciatr­ice di One World Together, il Live Aid digitale per l’emergenza coronaviru­s, che da un lato ha coinvolto i colleghi e dall’altro ha trattato con i capi di Stato e le grandi aziende, in look da manager e occhialino nero.

Con «Chromatica» cambia ancora. Sulla cover torna la Lady Gaga eccessiva: una nuvola di capelli rosa e un costume metal-medievale. La popdance riprende il centro della visione. «Torno a fare un disco dance. Questa pista è mia, me la sono guadagnata», ha raccontato nei giorni scorsi in un’intervista con il deejay Zane Lowe per Apple Music.

La produzione musicale, coordinata da Bloodpop® e che vede tra gli altri anche un re della edm come Axwell, un hit maker da miliardi di vendite come Max Martin e un deejay come Skrillex, le ha cucito addosso un mondo tutto da ballare: cassa dritta, synth e batterie elettronic­he. Senza nemmeno una ballad per prendere fiato. Viene spesso da pensare a Madonna («Babylon» richiama fin troppo «Vogue») con la differenza che se lei alzava una mano dettava una moda e tutti a seguirla, mentre Gaga, dopo aver riscritto le regole del pop con i primi due album, non è riuscita a prendere il bastone del comando. Sembra sempre che le sovrastrut­ture che crea attorno alla musica finiscano per farle perdere il focus sulle canzoni. Nonostante i 43 minuti di durata, roba da epoca pre-cd, l’ascolto risulta faticoso. Nelle 16 tracce (sono compresi 3 interludi orchestral­i che staccano completame­nte con le atmosfere del resto) non c’è quella che ti fa girare la testa.

Il disco si apre con la strumental­e «Chromatica I» con l’orchestra che ci fa immaginare un disco che andrà invece da tutt’altra parte. Lo spunto di «Alice» è l’abusato Lewis Carroll e miss Germanotta ci racconta di quanto si senta cadere in un buco nero. Se il tema «Stupid Love» è banalotto, l’amore senza troppe domande, al video la popstar attribuisc­e un valore universale: basta con le divisioni. «Blu e rosso litigano. Potrebbe essere un’analisi politica. Vedo il mondo diviso e questo crea un clima teso e molto estremista».

Se non ci fossero lei e Ariana Grande, di «Rain on Me» non si parlerebbe nemmeno: scivola via senza lasciare il segno. Collaboraz­ioni anche con le coreane BABYPINK in «Sour Candy» e un Elton John un po’ spaesato in «Sine from Above». Il sentirsi donna libera di «Free Woman» ha delle radici profonde e dolorose e personali. «In genere voglio che le cose siano genderless, ma in questo caso ho voluto fare riferiment­o al mio genere perché sono stata violentata da un produttore. Questo ha complicato il mio modo di vedere la vita, il mondo, l’industria musicale, i compromess­i da affrontare per arrivare dove sono arrivata. E quando finalmente ho potuto festeggiar­e è stato come dire che non mi dovevo più definire una sopravviss­uta, una vittima di violenza. Sono una persona libera che è passata attraverso dei grossi casini». Anche in «911» (il numero telefonico per l’emergenza in America) miss Germanotta si è guardata dentro. «Parla degli antipsicot­ici che prendo. Non riesco sempre a controllar­e quello che fa il mio cervello, e quindi devo prendere dei medicinali». Questa volta, sempre parole sue, è la musica «che mi ha curato».

La violenza

«Sono stata violentata ma mi definisco come una persona libera che ha avuto casini»

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Un dettaglio di «Chromatica», la copertina dell’ultimo album della popstar uscito in tutti gli store fisici e sulle piattaform­e digitali. Il disco è composto da 16 tracce
Metallo Un dettaglio di «Chromatica», la copertina dell’ultimo album della popstar uscito in tutti gli store fisici e sulle piattaform­e digitali. Il disco è composto da 16 tracce
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Un’immagine del video del brano «Stupid Love»: Lady Gaga questa volta balla tra paesaggi extraterre­stri
Coreografi­e Un’immagine del video del brano «Stupid Love»: Lady Gaga questa volta balla tra paesaggi extraterre­stri

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