Roma, la cessione è congelata Pallotta conta sull’immagine
Blocco per pandemia, il club si fa conoscere anche per gli aiuti
Le buone azioni non possono essere quelle della Borsa, perché gli effetti della pandemia si stanno facendo sentire nelle economie di tutto il mondo. Però le buone azioni, quelle che può fare ciascuno di noi, non hanno perso valore. Nella difficoltà, anzi, sono ancora più importanti.
Constance Hunter, capo economista di KPMG, prevede che negli Stati Uniti arriveranno in tempi brevissimi milioni e milioni di richieste di sussidio e che nelle prossime settimane saranno perduti almeno 20 milioni di posti di lavoro. In una situazione simile è facile capire perché la trattativa tra James Pallotta e Dan Friedkin per il passaggio di proprietà della AS Roma sia stato quanto meno congelato. Nessuno sa più, esattamente, quale possa essere il valore di un club calcistico. Prezzo dei cartellini dei calciatori, stipendi, diritti tv, sponsorizzazioni, incassi al botteghino: chi può valutarli? La Roma stava per cambiare proprietario per una cifra vicina ai 700 milioni (compresi però i debiti e un aumento di capitale da 150 milioni) che in questo momento non è più realizzabile.
James Pallotta ha garantito l’aumento di capitale per non mandare in tilt la liquidità del club. In pratica si è trovato nella necessità di riprendere in mano un timone che voleva lasciare ad altri. Criticabile per molte scelte — la più grave è stato il distacco tra la tifoseria e la dirigenza giallorossa — Pallotta è però un fighter e nel momento più critico non si è tirato indietro.
Una grossa mano al proprietario l’hanno data proprio le «buone azioni», che hanno visto la Roma in prima fila, con una grande e positiva esposizione anche sui media internazionali. La Roma non ha soltanto raccolto soldi, che restano importantissimi, ma ha operato anche in prima persona rifornendo ospedali e parrocchie di mascherine e gel igienizzanti, snellendo le procedure di acquisto che per la pubblica amministrazione sono sempre più complesse. Ha ordinato per l’ospedale Spallanzani tre ventilatori polmonari per la terapia intensiva, cinque per quella