Botta e risposta sulle librerie aperte
L’Associazione librai italiani (Ali Confcommercio) interviene a proposito dell’appello lanciato sul quotidiano «il Manifesto» per la riapertura delle librerie. Il presidente Paolo Ambrosini in una lettera aperta sostiene che «le librerie aperte non creerebbero le file del supermercato e darebbero ossigeno all’editoria libraria». Ambrosini aggiunge che le librerie «possono, nel rispetto delle normative sanitarie, essere aperte così come avviene per altre attività commerciali in questo momento». Il librai, assicurano i vertici di Ali, vogliono continuare a rispettare le scelte del governo ma «quando e dove le condizioni sanitarie lo consentiranno, si tornino ad aprire le librerie con tutte le precauzioni richieste». Di segno contrario la posizione dell’associazione editori indipendenti: «Pur condividendo i sentimenti e le preoccupazioni dei firmatari sul fatto che oggi ci manchino i libri e la possibilità di acquistarli nelle librerie, Adei, che rappresenta 250 editori e la maggior parte delle Associazioni regionali, è contraria a questa richiesta». Spiega il presidente Marco Zapparoli, editore di Marcos y Marcos: «Siamo i primi ad auspicare la riapertura delle librerie fisiche» tuttavia «occorre farlo in condizioni di sicurezza per chi ci lavora e per chi le frequenta».