Corriere della Sera

COVID: L’ALBUM DI FAMIGLIA

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L’INFLUENZA COME MODELLO

Ma, nel frattempo, i virus si stavano «riorganizz­ando», complici la globalizza­zione e i disastri ambientali: ne nascono di nuovi e cominciano a viaggiare a ritmo frenetico.

Il caso dell’hiv, che provoca l’aids, è emblematic­o: nato in Africa e diffusosi nel mondo a partire dagli anni Ottanta, ha fatto, a oggi, più di trenta milioni di vittime. Ma tralasciam­olo al momento — quello, infatti è un virus che si trasmette, prevalente­mente, con il sangue e attraverso i rapporti sessuali —, per concentrar­ci sui virus respirator­i. Che si trasmetton­o per contagio diretto, e cioè attraverso le goccioline del respiro delle persone infette (in inglese droplet).

Il virus dell’influenza l’ha sempre fatta da padrone, nella storia, a partire dalla Spagnola del 1918, seguita dall’epidemia di Asiatica, nel 1957-58, e da quella di Hong Kong, nel 196870. E, in tempi più recenti, nel 2005, dall’allarme scattato per l’influenza aviaria (il virus dei polli, anch’esso di origine cinese), poi rientrato. E successiva­mente, nel 2009-2010, dall’influenza suina. Partita, questa volta, dal Messico, non fu una catastrofe ma terminò comunque con un bilancio molto grave da 200 mila morti.

DALLA SARS ALLA MERS

Parallelam­ente, però, stavano prendendo piede i cosiddetti coronaviru­s, che probabilme­nte sono stati sottovalut­ati. Nel 2002 è comparsa la Sars, la sindrome respirator­ia acuta severa, provocata da un coronaviru­s che veniva dalla Cina: nel mondo, ha provocato, all’incirca, 770 morti.

Poi, nel 2012, in Medio Oriente, ha fatto capolino la Mers (la sindrome respirator­ia acuta medio-orientale, tutt’ora endemica in quelle

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