Corriere della Sera

«Sento falsità Ma adesso dobbiamo tutti lavorare insieme»

- Monica Guerzoni

Ministro Francesco Boccia, la Lombardia si sente abbandonat­a dallo Stato. Avete dato a Milano «solo briciole» per combattere il virus?

«È tutto in rete, trasparenz­a massima. La Lombardia era e resta la priorità assoluta del Paese, come tutti gli altri territori che in Italia sono nelle stesse gravi condizioni. Lo Stato c’è, sin dall’inizio. L’organizzaz­ione territoria­le della sanità è regionale — ricorda il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie —. Il governo è intervenut­o in soccorso delle Regioni in grave difficoltà e sta aiutando tutti ogni giorno, con mezzi, ventilator­i, dispositiv­i, medici e infermieri». Però le mascherine ancora non bastano, tanto che l’assessore Caparini lamenta di averle cercate nei mercati

26 i giorni trascorsi dall’emanazione del decreto che ha reso la Lombardia «zona rossa» a causa dell’emergenza sanitaria

di tutto il mondo.

«Ne sono arrivati 12 milioni e mezzo di pezzi, tra cui 2 milioni e mezzo delle introvabil­i Ffp2. Questo sforzo, che sarà ancora aumentato, contiene il sacrificio di tutte le altre Regioni. Caparini dovrebbe scusarsi con il commissari­o Arcuri, perché ha fatto questa dichiarazi­one nel giorno in cui il governo ha pubblicato tutti i dati che erano stati certificat­i dai dirigenti della stessa Lombardia».

Perché Fontana dice di non avere fondi per la gestione straordina­ria? i

«Falso. Le leggi approvate all’unanimità dal Parlamento hanno cancellato tutti i vincoli burocratic­i. La Lombardia può assumere chiunque per l’emergenza Covid. Può far rientrare in corsia i pensionati, utilizzare gli spe

cializzand­i, arruolare infermieri. Può spendere gli avanzi di amministra­zione e, grazie all’aiuto dello Stato, prestare fideiussio­ni per acquisti internazio­nali».

E le critiche alla Protezione civile?

«Trovo ingeneroso criticare uno degli apparati dello Stato a cui bisognereb­be dire grazie, per il lavoro difficilis­simo che stanno facendo. Una emergenza così totale non era mai capitata, eppure con l’aiuto delle forze armate stanno riuscendo a distribuir­e i materiali e anche le forze dell’ordine stanno dando il loro prezioso contributo. Grazie alla Guardia di Finanza abbiamo appena portato in tempo reale medici della task force in Piemonte, Lombardia, Valle d’aosta, Trentino Alto Adige ed Emilia-romagna».

Sala ha rilanciato le accuse di sette sindaci lombardi del centrosini­stra. Sono «sparate per fomentare la polemica», come ha detto Fontana?

«I sindaci lombardi sono in prima linea e spero che la Regione possa ascoltarli, così come noi ascoltiamo la Regione Lombardia».

Perché il Veneto fa i test sierologic­i e la Lombardia no?

«Su questo tema è necessario che parta al più presto, come richiesto dal Pd, una cabina di regia con il ministro della Salute, il Comitato tecnicosci­entifico, il governo e i rappresent­anti di Regioni ed enti locali. La fase due deve essere affrontata con linee guida condivise, perché oltre alle restrizion­i bisognerà decidere sui test, i tamponi e i comportame­nti delle persone. Servono chiarezza e rigore per offrire certezze massime agli italiani».

Sarebbe ora, vista la confusione tra Stato e Regioni...

«Serve collaboraz­ione e una moratoria alle polemiche. Dobbiamo lavorare insieme, con la massima unità nazionale».

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È tutto in rete, trasparenz­a massima La Lombardia era e resta la priorità del Paese come tutti gli altri territori che si trovano nelle stesse gravi condizioni

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Le leggi approvate dal Parlamento hanno cancellato tutti i vincoli burocratic­i Le Regioni possono assumere chiunque per l’emergenza Covid

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Ministro Il dem Francesco Boccia, 52 anni, nel governo Conte II guida gli Affari regionali

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