Corriere della Sera

Rai, una multa da 1,5 milioni Tra Pd e 5 Stelle è lite su Salini

L’agcom: violato il pluralismo. «Stupore» dell’azienda. I dem: l’ad lasci. Il M5S lo difende

- Antonella Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una multa da un milione ROMA e mezzo di euro alla Rai per violazione del contratto di servizio. È la decisione senza precedenti (per l’entità della sanzione) dell’autorità per le Garanzie nelle Comunicazi­oni per «il mancato rispetto da parte della Rai dei principi di indipenden­za, imparziali­tà e pluralismo». Ma anche la violazione di alcune norme in tema di pubblicità.

L’agcom fornirà tra qualche giorno le motivazion­i, ma il procedimen­to insistereb­be su «numerosi episodi riguardant­i la programmaz­ione diffusa dalle tre reti generalist­e» a partire da prima dell’estate.

Nel mirino sarebbero finiti servizi informativ­i che non avrebbero rispettato «la dignità della persona, il diritto e dovere di cronaca, la verità dei fatti e il diritto ad essere informati». Tra questi, molti del Tg2, in particolar­e quello che parlava del presunto fallimento del modello svedese d’integrazio­ne e sosteneva che alcuni territori del Paese erano «completame­nte fuori controllo». Il servizio era stato ripreso da Salvini che lo aveva pubblicato su Facebook con lo slogan: «Svezia invasa. Stop Eurabia!». Tra i casi di violazione ci sarebbe anche la battuta di un conduttore di Unomattina

in famiglia, Tiberio Timperi, ritenuta offensiva nei confronti dei calabresi.

Sotto la lente dell’autorità ci sarebbe anche la puntata de L’approdo di Gad Lerner sulla Lega svolta «senza contraddit­torio». Ma anche la prima puntata di Realiti di Enrico Lucci, per alcune frasi del cantante neomelodic­o Leonardo Zappalà sulla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel dossier rilievi anche sulle trasmissio­ni di Bianca Berlinguer, Lucia Annunziata e Annalisa Bruchi.

Contro la multa ha votato il commissari­o Mario Morcellini, mentre si è astenuto Francesco Posteraro, secondo cui le violazioni non sono «di gravità tale da richiedere una sanzione». La seconda delibera, approvata all’unanimità, riguarda «il mancato rispetto dei principi di non discrimina­zione e trasparenz­a» circa i prezzi praticati dalla concession­aria per gli spazi pubblicita­ri.

La Rai apprende con «grande stupore» della multa, si riserva di esaminarne il dettaglio e rivendica la correttezz­a. Probabile il ricorso. L’usigrai chiede che a pagare sia chi ha sbagliato. Il Pd attacca l’ad della Rai, Fabrizio Salini, da cui da tempo si aspetta un ricambio dei direttori dei tg. Il vicesegret­ario dem, Andrea Orlando, ne chiede praticamen­te le dimissioni. Attaccano la Rai pure Michele Anzaldi per Iv e Maurizio Gasparri per FI. Per il viceminist­ro Stefano Buffagni (M5S) la multa è «grave»: «Sì alla pulizia ed al taglio sprechi in Rai, ma no al killeraggi­o». Tra i grillini che difendono Salini dagli attacchi, c’è anche chi sottolinea che i membri dell’agcom in prorogatio (sui loro successori si vota martedì prossimo in Parlamento) non potrebbero prendere decisioni così gravi, per di più a maggioranz­a.

Sotto la lente

Nel dossier la puntata dell’«approdo» sulla Lega svolta senza contraddit­torio

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