Rai, una multa da 1,5 milioni Tra Pd e 5 Stelle è lite su Salini
L’agcom: violato il pluralismo. «Stupore» dell’azienda. I dem: l’ad lasci. Il M5S lo difende
Una multa da un milione ROMA e mezzo di euro alla Rai per violazione del contratto di servizio. È la decisione senza precedenti (per l’entità della sanzione) dell’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per «il mancato rispetto da parte della Rai dei principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo». Ma anche la violazione di alcune norme in tema di pubblicità.
L’agcom fornirà tra qualche giorno le motivazioni, ma il procedimento insisterebbe su «numerosi episodi riguardanti la programmazione diffusa dalle tre reti generaliste» a partire da prima dell’estate.
Nel mirino sarebbero finiti servizi informativi che non avrebbero rispettato «la dignità della persona, il diritto e dovere di cronaca, la verità dei fatti e il diritto ad essere informati». Tra questi, molti del Tg2, in particolare quello che parlava del presunto fallimento del modello svedese d’integrazione e sosteneva che alcuni territori del Paese erano «completamente fuori controllo». Il servizio era stato ripreso da Salvini che lo aveva pubblicato su Facebook con lo slogan: «Svezia invasa. Stop Eurabia!». Tra i casi di violazione ci sarebbe anche la battuta di un conduttore di Unomattina
in famiglia, Tiberio Timperi, ritenuta offensiva nei confronti dei calabresi.
Sotto la lente dell’autorità ci sarebbe anche la puntata de L’approdo di Gad Lerner sulla Lega svolta «senza contraddittorio». Ma anche la prima puntata di Realiti di Enrico Lucci, per alcune frasi del cantante neomelodico Leonardo Zappalà sulla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel dossier rilievi anche sulle trasmissioni di Bianca Berlinguer, Lucia Annunziata e Annalisa Bruchi.
Contro la multa ha votato il commissario Mario Morcellini, mentre si è astenuto Francesco Posteraro, secondo cui le violazioni non sono «di gravità tale da richiedere una sanzione». La seconda delibera, approvata all’unanimità, riguarda «il mancato rispetto dei principi di non discriminazione e trasparenza» circa i prezzi praticati dalla concessionaria per gli spazi pubblicitari.
La Rai apprende con «grande stupore» della multa, si riserva di esaminarne il dettaglio e rivendica la correttezza. Probabile il ricorso. L’usigrai chiede che a pagare sia chi ha sbagliato. Il Pd attacca l’ad della Rai, Fabrizio Salini, da cui da tempo si aspetta un ricambio dei direttori dei tg. Il vicesegretario dem, Andrea Orlando, ne chiede praticamente le dimissioni. Attaccano la Rai pure Michele Anzaldi per Iv e Maurizio Gasparri per FI. Per il viceministro Stefano Buffagni (M5S) la multa è «grave»: «Sì alla pulizia ed al taglio sprechi in Rai, ma no al killeraggio». Tra i grillini che difendono Salini dagli attacchi, c’è anche chi sottolinea che i membri dell’agcom in prorogatio (sui loro successori si vota martedì prossimo in Parlamento) non potrebbero prendere decisioni così gravi, per di più a maggioranza.
Sotto la lente
Nel dossier la puntata dell’«approdo» sulla Lega svolta senza contraddittorio