Ancelotti-everton «Qui sono felice» Stipendio super e i Reds nel mirino
Montella, è finita Ora la Fiorentina pensa a Iachini C’è anche Di Biagio
● In corsa anche Di Biagio e Prandelli
Paga Montella. Per tutti. La scelta, a questi punti, era inevitabile. Cinquanta giorni senza una vittoria, 2 pareggi nelle ultime 7 partite, 13 sconfitte nelle 24 di campionato tra la scorsa stagione e quella attuale. Disastrose entrambe. «È giusto che sia io a fare da parafulmini», scrive su instagram l’allenatore dopo essere stato esonerato e prima di aggiungere che «tutti abbiamo sbagliato». A cominciare da Commisso, che l’aeroplanino non doveva confermarlo. Gli errori della Fiorentina americana in questi primi mesi sono molteplici: dalla scelta di interrompere la preparazione a Moena per il viaggio a New York che ha inorgoglito il nuovo presidente ma ha avuto effetti disastrosi sulla preparazione, sino alla gestione del caso Chiesa. Anche la squadra è stata sopravvalutata. Ora bisogna salvare il salvabile. E se il favorito del casting è Beppe Iachini, ex giocatore apprezzato dai tifosi, tante volte avversario ma mai nemico, significa che la dirigenza ha preso coscienza della realtà. E del fallimento. Iachini è l’uomo per centrare la salvezza che nessuno può e deve dare per scontata.
Con il potenziale nuovo allenatore, avvistato a Firenze, ci sarebbe stato già un incontro. In corsa anche Gigi Di Biagio, che ha guidato l’under 21 sino all’europeo di giugno. Il terzo nome è quello di Cesare Prandelli, che ha un profilo diverso ed è legato ai migliori anni viola nell’era Della Valle, senza dimenticare che è stato vicecampione d’europa come c.t. dell’italia.
Tre uomini per una panca. Scivolosa, visto il senso di impotenza della squadra contro la Roma. La scelta definitiva oggi o domani, ma potrebbe slittare a dopo Natale. Il nuovo tecnico avrà un contratto di sei mesi. Per il futuro il nome caldo è quello di Spalletti. Adesso resta lo sgomento. E la certezza che Commisso abbia gettato al vento il primo anno. Il nuovo proprietario viola vorrebbe l’europa tra 18 mesi. Ora farà bene a rinforzare la squadra per la salvezza.
● L’everton ha vinto 5 volte il campionato inglese
Carletto da record. Anche stavolta. Undici giorni tra il licenziamento dal Napoli e l’ufficialità della sua nomina a manager dell’everton: Ancelotti ha voltato pagina in un lampo dopo la storia finita male con De Laurentiis, tornando in Inghilterra dopo otto anni. Curiosità: chiuse col Chelsea il 22 maggio 2011, a Goodison Park, lo stadio dell’everton, dopo una sconfitta per 1-0 che gli costò l’esonero. Quando si dice il destino, quando si dice un filo che si riannoda.
«Sono felice, tornare in Inghilterra mi affascina — le prime parole del tecnico emiliano, 60 anni, 20 titoli in carriera da allenatore —. Questo è un grande club con una ricca storia e una base di tifosi molto appassionata. C’è una visione chiara da parte del proprietario per ottenere successi e trofei. Questo è qualcosa che mi affascina come manager e sono entusiasta della prospettiva di poter lavorare con tutti per contribuire a trasformare quella visione in realtà».
Ci sarà da lavorare, questo senz’altro. Anche ieri le Caramelle, the Toffees, non sono andate al di là dello 0-0 con l’arsenal. In classifica l’everton è 15°, con soli 4 punti sulla zona salvezza. L’obiettivo di quest’anno sarà chiaramente quello di levarsi dai guai alla svelta, ma le ambizioni per il futuro sono alte, e parecchio. Il club è ricco, il proprietario è dal 2016 l’affarista iraniano-britannico Farhad Moshiri, 64 anni, che finora ha investito 500 milioni di euro. Il suo sogno è trasformare l’everton, a secco di trofei dal ’95, in una grande della Premier. Per non essere più solo «l’altra squadra di Liverpool». Servirà ovviamente mettere mano alla rosa, già a gennaio, ma soprattutto a giugno. Circola già qualche nome: Koulibaly, Zielinski. Il progetto è a lungo termine, come dimostra anche il contratto: quattro anni e mezzo a 11,5 milioni di sterline a stagione, 13,5 milioni di euro. Il debutto sarà giovedì alle 18 nel Boxing Day contro il Burnley. Good luck, Carletto.