Corriere della Sera

Lukaku, gol e cuore L’inter torna in vetta

Al primo posto L’inter domina il Genoa e raggiunge la Juve in testa alla classifica

- Guido De Carolis

Conte Sono tanti 42 punti, con tutti i guai che abbiamo avuto. Chi l’avrebbe detto?

Il Gigante e il Fanciullo. La perfetta favola di Natale la scrive l’inter di Antonio Conte. I nerazzurri agganciano in testa la Juve, decollata con il volo di Cristiano Ronaldo, eguagliano il record di 42 punti nelle prime 17 giornate, scritti in primis dai leggendari Mancini e Mourinho, e ribadiscon­o la candidatur­a allo scudetto rivendican­do il trono bianconero. Il successo sul Genoa di Thiago Motta, ormai giunto al capolinea e a breve sostituito da Diego Lopez (o Davide Ballardini), è un doppio regalo firmato dal Gigante Romelu Lukaku e dal Fanciullo Sebastiano Esposito. Una storia strappalac­rime, di commozione e vivida gioia. A fine gara il pianto solca gli occhi di un ragazzo di 17 anni e 172 giorni che ha appena bagnato il suo esordio da titolare in serie A con un gol su rigore, diventando così il più giovane, dopo Mario Corso, a segnare con la maglia dell’inter.

Davanti alle telecamere, con l’aria stravolta dalla più grande emozione di una giovane vita ancora tutta da spendere, la faccia arrossata e imberbe, Esposito ringrazia mamma e il fratellone Lukaku. Il Gigante belga è protagonis­ta assoluto, un portatore di doni. La terza doppietta, dodicesimo centro personale in campionato, manda in orbita l’inter e tiene il Genoa nell’inferno del penultimo posto, lo conferma totem d’attacco e della manovra nerazzurra che su di lui s’appoggia e si erige per superare gli ostacoli e abbattere gli avversari. La sua possanza è autorità indiscutib­ile in campo, ma ha pure un volto dolcissimo. Quando Gagliardin­i, un altro riemerso dall’ombra e tornato determinan­te protagonis­ta si guadagna il rigore dopo aver peraltro già segnato il gol del raddoppio, è Lukaku a dirigersi sul dischetto. Toccherebb­e a lui tirare, ma i quasi sessantami­la di San Siro si commuovono, invitano il centravant­i belga al beau geste. Il ragazzino è lì a un passo speranzoso, il Gigante gli dona il pallone e lo lascia calciare: «Tiralo tu. Va convinto e fai gol».

Il sogno del Fanciullo si trasforma in realtà, esplode la pazza gioia. La favola è compiuta, San Siro applaude felice. «Ma io l’ho sempre saputo, questa è una squadra con valori umani molto elevati», sottolinea felice Babbo Conte.

L’inter però non regala soltanto storie dolci e soffici come un panettone, è durissima come il granito, trasformat­a da Conte in una macchina capace di andare oltre l’emergenza continua degli infortuni, di segnare in ogni gara della stagione (la partita con la Roma resta l’unica eccezione). La partita con il Genoa non è mai cominciata ed è finita in un minuto. Ronaldo per segnare contro la Samp era andato in cielo, Lukaku ha girato di testa il primo gol senza neppure staccare i piedi da terra. Un minuto dopo ha servito il raddoppio su un piatto d’argento a Gagliardin­i,

Sarri La squadra mi segue sempre Certo che gli inglesi queste partite le giocano a Wembley

Inzaghi Spero nella partita perfetta, per batterli ancora e riportare a Roma il trofeo Lukaku segna una doppietta e regala al 17enne Esposito il rigore del suo primo gol in A

ha poi regalato il penalty a Esposito, per chiudere ha infilato il quarto gol con un tiro così potente da smontare quasi la traversa. I rossoblù di Motta in tutto ciò mai si sono palesati: la strada della retrocessi­one è lastricata di squadre senza anima e senza punte decenti.

L’inter arriva così all’agognata sosta, da temuta prima in classifica: questo è il regalo portato in dote da Conte. Ora il tecnico aspetta i rinforzi giusti per chiudere al meglio il girone d’andata contro Napoli e Atalanta e dare il tormento alla Juve fino alla fine.

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 ?? (Ipp) ?? Bel gesto Lukaku chiama Esposito e gli consegna il pallone per il rigore del 3-0
(Ipp) Bel gesto Lukaku chiama Esposito e gli consegna il pallone per il rigore del 3-0
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