Pernigotti, sì al salvataggio Si riparte il primo ottobre
Di Maio: accordo storico. Spes rileva il cioccolato, Emendatori il freddo. Nessun esubero
È salva la fabbrica di cioccolatini, torroni e gelati che ha segnato la storia di oltre 150 anni. E con lei sono salvi anche i 92 lavoratori che hanno rischiato il posto di lavoro dopo la dichiarazione della proprietà turca Toksöz che comunicava la chiusura dello stabilimento mantenendo però il prestigio del marchio. Una mossa che avrebbe sfruttato la notorietà dell’azienda impoverendone il valore della sua italianità, lasciando la produzione a società terze.
Il salvataggio è stato dichiarato ieri (a quasi un anno di distanza dall’annuncio della chiusura) dal vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio che ha sottolineato che «se il marchio Pernigotti è grande nel mondo è grazie ai lavoratori. E oggi continueranno a lavorare tutti sia per Pernigotti sia per altri marchi. Questo significa che possiamo aumentare l’occupazione».
L’accordo prevede la reindustrializzazione dello stabilimento di Novi Ligure, zero esuberi, un nuovo piano industriale e l’ingresso di due nuovi investitori: la cooperativa torinese Spes che rileverà il ramo di azienda che produce cioccolato e torrone e l’imprenditore Giordano Emendatori che si aggiudicherà invece il ramo relativo ai gelati. A Emendatori va la cessione del marchio «Maestri gelatieri» e le relative strutture commerciali, con 21 persone impiegate e quelle produttive con altri 15 dipendenti. Mentre il Gruppo Spes ha proposto un piano industriale che prevede la produzione e l’assorbimento occupazionale di circa 50 lavoratori già nel 2019, con una previsione di sviluppo di nuovi prodotti e mercati nel triennio 2020-2023.
Presenti all’incontro i rappresentanti dell’azienda, la regione Piemonte, il Sindaco di Novi Ligure, i sindacati. Im
portante il ruolo degli advisor Baker Mckenzie, Vitale & Associati, Sernet , Vitale&co e studio Skema di Rimini che hanno seguito la trattativa.
In valutazione la possibilità di una newco che possa gestire come unico soggetto aziendale l’intera produzione del sito piemontese. «Con noi, la Spes e una società finanziaria dello Stato (che potrebbe essere Invitalia), il Mise sta cercando di creare una società a tre (newco) anche con l’obiettivo di costruire un nuovo stabilimento a Novi — ha dichiarato Emendatori — È tutto nello stato delle ipotesi, ma se si verificano determinate condizioni siamo disponibili a considerare l’obiettivo della costruzione di un nuovo stabilimento fra 3-5 anni». La decisione arriverà entro il 30 settembre 2019.
L’azienda resterà titolare del marchio «Pernigotti 1860» e il 23 luglio ha ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019 .