«L’impegno del Touring tra qualità e solidarietà per l’italia dei territori»
Il presidente Iseppi: turismo elitario per tutti
Prendersi cura del Paese con un impegno, anche morale, per un bene comune e un turismo di svolta: vicino ai territori, attento all’ambiente, orientato alla qualità. Franco Iseppi, presidente del Touring Club, dice che la parola chiave oggi è «rigenerazione» e per il turismo usa un ossimoro caro all’ex ministro francese Jack Lang: elitario per tutti. Viaggiare diventa esperienza e la qualità dell’offerta è un prerequisito alla pari dei trasporti efficienti: lo scatto del Touring, spiega, è per dare valore all’italia dei territori, puntando anche su appartenenza, inclusione e solidarietà. «Bisogna interpretare il grande cambiamento della pratica turistica, non solo la domanda, ma le motivazioni e le interrelazioni tra culture che stanno dietro un viaggio, un tour, una vacanza. Con i nostri volontari l’abbiamo già fatto, con le nuove finalità ci rimettiamo in gioco».
Iseppi insegue una nuova narrazione per il turismo che candida a diventare un sistema-paese: «Conosciuto, competitivo, attrattivo, accogliente». Indica nella sostenibilità la chiave dell’anno per il Touring e annuncia, in linea con questo obiettivo, uno storico trasloco dal palazzo che da 125 anni ospita l’associazione, in corso Italia 10, a Milano: lusso fuori luogo per i valori che si vogliono trasmettere, precisa. Il palazzo si trasformerà in albergo mantenendo i segni e l’architettura originale, tutelata dai vincoli delle Belle Arti. Radisson, la catena alberghiera che si insedierà dopo i lavori di ristrutturazione, ha accettato le condizioni per l’affitto trentennale: sotto l’insegna resta la scritta «palazzo Touring club», dentro viene mantenuta la libreria storica con l’ufficio di presidenza. Tutto il resto, sede e uffici traslocano in via Tacito, zona piazzale Lodi.
«Nessuna costrizione finanziaria — dice Iseppi mettendo le mani avanti — questa è un’operazione che permette al Touring di difendere la sua funzione sociale, senza compromettere il patrimonio, salvaguardando un palazzo che è una memoria collettiva per Milano». Touring e Milano si parlano, si integrano, hanno lo stesso Dna. La città, sempre più attrattiva per gli investitori stranieri, è per Iseppi una buona metafora di rigenerazione: «Da centripeta, con una tendenza esplicita a rafforzare la sua centralità, oggi dovrebbe diventare centrifuga, cioè proiettarsi verso l’esterno, verso l’altra Italia che non ce la fa. Milano dopo Expo ha scelto di essere riferimento per l’italia e l’europa, ma questo è il momento di restituire qualcosa, di prendersi un impegno per il bene comune».
È l’operazione Touring: condivisione di valori per crescere uniti e non divisi. Al turismo che cambia e diventa esperienziale, in cerca di gastronomia e tipicità, Iseppi aggiunge la moralità dei civil servant. «Vogliamo continuare ad essere un anticorpo contro le degenerazioni, l’apatia, l’isolamento e la mancanza di accoglienza, lavorando con associazioni e istituzioni. Senza dimenticare gli impegni della conoscenza. Per questo abbiamo un calendario pieno tra 2019 e 20120». Si punta su tre nomi di grande attrattività. Sono Leonardo, Michelangelo e Raffaello.