Corriere della Sera

L’altra Sicilia (con le Eolie)

I colori e gli splendori di Palermo Selinunte, Stromboli, Taormina La sorpresa dell’arte contempora­nea

- Alessandro Cannavò

Sicilia, terzo atto. Tra i viaggi del Corriere, quello nell’isola più grande e più ricca di storia del Mediterran­eo è diventato una delle narrazioni preferite dai nostri lettori. Negli anni scorsi abbiamo esplorato il triangolo sudorienta­le tra Siracusa, Ragusa e Catania; e poi quello occidental­e fra Palermo, Agrigento e Trapani. La scena stavolta si apre su un itinerario trasversal­e che parte dal capoluogo di regione e si conclude nella città etnea. Non è solo una «variazione sul tema», è un rendere giustizia a un territorio vasto e dai molteplici volti. Perché c’è un sud e un nord anche dentro la Sicilia; e l’interno con i suoi paesaggi monumental­i si contrappon­e fieramente alle seduzioni della costa. Al di là delle bellezze artistiche e naturalist­iche e delle tentazioni culinarie, vogliamo delineare un paesaggio umano che ha saputo fare della resilienza una leva identitari­a, valorizzat­a dall’inventiva e dal talento. Una Sicilia di speranza, insomma, che lotta per la sua esistenza e ci regala un sorriso di positività.

Già il giorno di arrivo, il 26 maggio, ci aspetta uno dei tesori artistici ineguaglia­bili dell’isola: la cattedrale di Monreale del XII secolo, emblema di quello splendore dorato arabo-normanno rappresent­ato al suo interno da una strepitosa superficie a mosaici. Al capoluogo siciliano sarà dedicata l’intera giornata successiva: tra lo stupore della Cappella Palatina e le mollezze del golfo di Mondello, ecco i primi inconbili tri nel «ventre» della città: da Salvo, puparo del quartiere del Capo ad Andrea, sarto-musicista; fino a Pietro, libraio itinerante, predicator­e del baratto: un’immersione esperienzi­ale nella Palermo più verace. Alla quale si contrappon­e la cena in uno dei tanti palazzi nobiliari, tra atmosfere gattoparde­sche ma con un nuovo volto managerial­e votato al turismo.

Una gita verso Sud riserva la sorpresa di Caltabello­tta. Nell’ultima edizione del suo fortunato Sicilia sconosciut­a, Matteo Collura, scrittore e già firma del Corriere, descrive questo paese come il più bello dell’isola, un luogo dell’anima. Di certo la ripida salita dalla costa agrigentin­a di Sciacca fino ai quasi mille metri di altitudine regala panorami memora- e spiega perché qui nel 1302 fu firmata un’importante pace tra francesi, spagnoli e papa Innocenzo VIII. Subito dopo è la volta di Selinunte. I resti della città greca costituisc­ono il più grande parco archeologi­co d’europa ma solo il 10% di quest’area è visitabile. Conoscerem­o l’iniziativa della cooperativ­a Settesoli, una comunità di 2000 piccoli viticoltor­i che, tra pulizia e nuova illuminazi­one, sta valorizzan­do il sito sensibiliz­zando anche chi acquista le loro bottiglie. Non lontano, nel Belice che oltre 50 anni fa fu ferito dal terremoto, visiteremo uno degli esempi più famosi di land art, il Cretto di Burri, che dialoga con le rovine di Gibellina.

Tra storia e arte contempora­nea si snoda anche il tragitto da Palermo a Milazzo: sulle Madonie il borgo medievale di Castelbuon­o, che spicca anche per la buona gestione del suo territorio, è l’occasione per incontrare il pasticcier­e Fiasconaro, creatore di un pluripremi­ato panettone a lievitazio­ne naturale e fautore di un grande polo agro-alimentare. A Castel di Tusa, nel Messinese, conoscerem­o il mecenate visionario Antonio Presti (un predicator­e della Bellezza, impegnato nel sociale) che qui ha creato nel tempo la Fiumara d’arte con opere monumental­i di artisti internazio­nali sparse nel territorio e un originale albergomus­eo, l’atelier sul mare.

Due giorni sono dedicati alle Eolie da esplorare in barca, dalla suggestion­e delle sabbie nere di Vulcano, ai tesori archeologi­ci di Lipari; dalla verde Salina, all’elegante Panarea, fino all’inquietant­e Stromboli, teatro della sciara sul mare. Il regista e drammaturg­o Enzo Donato, amante da velista di questa manciata di isole in mezzo al Tirreno, ci racconterà miti, storie, aneddoti, dall’odissea di Omero al Postino di Troisi. Poi, Taormina ci aspetta con i suoi panorami sull’etna e lo scrigno di tesori di casa Cuseni, che ha ospitato i grandi artisti, scrittori e attori della prima metà del ‘900, da Lawrence a Picasso fino a Greta Garbo. Per noi raccontata da Antonella Ferrara, ideatrice e guida del festival letterario internazio­nale Taobuk.

Finale a Catania nel poco conosciuto e prezioso Museo dello Sbarco: gli eventi del ’43 saranno rievocati dalla Fondazione OELLE Mediterran­eo Antico che ha arricchito il luogo con il reportage fotografic­o di un testimone diretto di quell’evento, l’americano Phil Stern. Ancora una volta (suo malgrado) Sicilia crocevia della Storia. E dei nostri destini.

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Il vulcano Stromboli è chiamato dagli abitanti dell’isola anche Iddu («lui» in siciliano), in riferiment­o alla natura divina che un tempo era attribuita a fenomeni naturali incontroll­abili
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