Finto ginecologo abusava delle ragazzine
Arrestato a Monza. Le ragazzine contattate sui social: si spacciava per loro coetanea
AMonza, ingegnere prima si fingeva ragazzina sui social per attirare le coetanee, e poi ginecologo per abusare di loro. Arrestato.
MONZA Tutto comincia con il consiglio di quell’«amica» mai vista di persona, ma conosciuta solo virtualmente su Instagram, che consiglia di rivolgersi a un medico «formidabile», che ha creato una fantomatica pastiglia anticoncezionale. Poi entra in scena il personaggio principale, sempre attraverso i social: il dottor Alberto Berti.
Ginecologo di fama mondiale, con un prestigioso curriculum, creatore di un trattamento miracoloso chiamato «Neutro», che permette di vivere il sesso con più libertà e disinvoltura, ma in tutta sicurezza. Dietro entrambi i profili, si nasconde lo stesso uomo. Un ingegnere 50enne brianzolo, tutto casa, famiglia e lavoro, con una fedina penale «trasparente». Neanche una multa per divieto di sosta. E che ora è in carcere con l’accusa di aver violentato due minorenni, adescate utilizzando gli strumenti di comunicazione più in voga tra i giovani, Instagram, soprattutto, e un sistema di messaggistica online chiamato Kik.
Gli agenti del commissariato di polizia di Monza, diretti da Angelo Re, lo hanno arrestato il 20 febbraio in strada mentre, puntualissimo come sempre, stava andando in ufficio. La notizia è stata data solo ieri, per esigenze investigative. I poliziotti, che temono un numero molto più alto di vittime, sono ancora al lavoro per cercare di ricostruire tutta la rete tentacolare di contatti che aveva allacciato il cinquantenne, definito «una mente diabolica», con centinaia di adolescenti. Queste venivano agganciate con falsi profili, utilizzando con una certa dimestichezza il linguaggio giovanile, e quando il discorso virava sulla prime esperienze sessuali, allora venivano indirizzate verso il «dottor Berti».
Il falso ginecologo si faceva inviare le loro foto intime (altra accusa contestata). Richiesta giustificata dall’esigenza di conoscere il loro corpo, per studiare la «terapia» giusta. Due di queste giovani, dopo aver incontrato di persona il falso ginecologo in un bar, sono state portate dall’uomo in un appartamento in provincia di Monza dove, secondo le accuse, sono state abusate. La prima vittima accertata, particolarmente fragile psicologicamente, era stata completamente soggiogata dall’uomo, che la definiva la sua «prescelta», come in una setta. Le faceva credere che avere rapporti sessuali con lui fosse imprescindibile per far funzionare il «trattamento» anche per le «altre ragazze». E quindi, tirarsi indietro avrebbe danneggiato anche loro.
Con una seconda vittima diciassettenne avrebbe utilizzato una strategia più aggressiva. Quando questa mostrava segni di cedimento, le diceva che allora avrebbe dovuto pagare 365 euro, per «l’apertura della scheda personale del paziente». Una terza vittima accertata è stata solo adescata, con l’immagine di un bel ragazzo muscoloso e dai modi gentili, che le prometteva «vero amore». «Occorre vigilare sulla vita social dei figli» è stato l’appello ai genitori del procuratore aggiunto di Milano, Letizia Mannella.
Le immagini
Si faceva mandare foto intime, dicendo che servivano per «meglio studiare la terapia»