Incassi di Hollywood in aumento del 10%
SIVIGLIA Questa è la storia in cui Nureyev spiccò il suo volo più grande. Un giovane uomo di 22 anni, col berretto nero in testa, su un aereo da San Pietroburgo a Parigi. È il 16 giugno 1961, aeroporto di Le Bourget. Il ballerino si allontana dai suoi accompagnatori del Kgb e si consegna ai gendarmi francesi urlando: «Voglio essere libero». Due mesi dopo, Berlino Est innalza il muro. Rudolf Nureyev sarà accusato di tradimento a Mosca. Non ancora ballerino leggendario, è un esponente del Kirov Ballett. È la prima volta che viaggia fuori dai confini dell’allora Unione Sovietica.
Ed è ciò che racconta Ralph Fiennes come regista in The White Crow, anche se non è un biopic. È a Siviglia per gli Efa, European Film Award, gli Oscar Europei, dove per l’italia gareggiano con 4 nomination ciascuno Matteo Garrone (Dogman) e Alice Rohrwacher (Lazzaro felice). Stasera Fiennes riceverà il Premio contributo europeo al cinema mondiale. Dopo essere stato Mito
● «The White Crow» è il film diretto da Fiennes su Rudolf Nureyev. Il film è tratto da Rudolf Nureyev: The Life, biografia scritta da Julie Kavanagh. Nureyev (1938-1993, nella foto) è considerato uno dei più grandi danzatori del XX secolo con Nižinskij e Baryšnikov al Festival di Torino, il suo film, presentato ieri, il 25 gennaio chiuderà quello di Trieste.
Camaleontico e intellettuale, diviso tra Shakespeare e 007 dove tornerà come capo di James Bond, l’attore dice di essere stato «fortunato ad avere collaborato con artisti magnifici, il cinema ha un potere enorme per abbattere confini e pregiudizi nell’europa di oggi». Nureyev tiene banco. Lungo casting. Il ballerino ucraino Oleg Ivenko è il suo protagonista («ha un grande talento anche come attore»), Sergei Polunin, star del Royal Ballet, interpreta il compagno di stanza di Nureyev a Parigi, mentre Fiennes è il mentore che prese Rudi sotto la sua ala. «Sono affascinato dai suoi anni giovanili, benché non sia così interessato al balletto». Non era soltanto una vicenda drammatica: la divisione tra Est e Ovest, la Guerra Fredda…ma era quel temperamento, quella estrema ambizione artistica a sedurlo. «Non l’ho mai visto sul palco. Racconto un artista che ha rotto le convenzioni, reinventato il ruolo del ballerino».
Il 2018 si è rivelato un anno d’oro per il cinema americano. Secondo quanto scrive l’hollywood Reporter gli incassi entro la fine dell’anno si avvicineranno ai 12 miliardi di dollari (10,6 miliardi di euro) , 10% in più rispetto al 2017. Il film che ha registrato i maggiori incassi è stato Black Panther, il film sul supereroe Marvel, con 700 milioni di dollari.