«Il lavoro non gradito e i giovani senza ideali»
Una premessa: il lavoro, come lo si intendeva anni fa non esiste più. Tutti si trastullano con il mantra di creare lavoro specialmente al Sud, ma mancano le basi di partenza, che richiedono anni per la realizzazione; la Cassa del Mezzogiorno, i cui costi sono semisconosciuti, non ha insegnato nulla.
C’è un problema di logistica pesantissimo, i costi non sarebbero competitivi, ma l’argomento viene ignorato. La lettera di Francesco Casile (Corriere, 12 dicembre) è stata un sasso nello stagno, basta vedere le reazioni: i nostri giovani crescono senza ideali, la «fame» che genera progresso è cosa sconosciuta. Forse il problema nasce da molto lontano. Nel 1941 Altiero Spinelli, antesignano della rottamazione, diceva di «gettare via i vecchi fardelli, e suscitare nuove energie tra i giovani». Cita i motivi della crisi dell’attuale civiltà. La via da percorrere non è facile, ma deve essere percorsa. Sono passati quasi ottanta anni, il timone è in mano ai figli di quella generazione, se non siamo al fallimento poco ci manca, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Cerco di seguire la politica e di comprenderne i contenuti, l’italia pare una barca con un equipaggio inidoneo, e chi comanda ha una meta non chiara. Tra poco i naufraghi saranno gli italiani.