«Sicurezza e moto a batterie È questa la missione Ducati»
Domenicali: «Guardiamo al futuro ma senza tradire i nostri valori»
«Eicma è una manifestazione in continua crescita che ha confermato, una volta in più, l’attrattività della moto come prodotto emozionale che la gente ha voglia di vedere dal vivo». Parole di Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati.
Che cos’è che continua a rendere la moto un oggetto così amato?
«In questi tempi molto digitali fortunatamente la moto continua a essere viscerale, legata se vogliamo all’idea ancestrale del centauro: il contatto fisico e il concetto di dominio del mezzo restano preponderanti per l’appassionato. Che in manifestazioni come questa, al successo della quale siamo più che felici di contribuire, trova il suo ambiente ideale».
C’è qualcosa che l’ha colpita in particolare in Fiera?
«Ho visto diverse proposte nuove, non numerosissime ma diverse nel vero senso della parola. Noi abbiamo portato a Milano tre anteprime mondiali (Panigale V4R, Diavel 1260 e Hypermotard 950, ndr) e siamo stati fra i più prolifici. C’è fermento, ma cose radicalmente nuove non se ne sono viste. Piuttosto mi ha colpito la diffusione delle mountain bike a pedalata assistita, un trend in grande ascesa e un bel ponte tra bicicletta e moto. Anche noi abbiamo presentato la nostra, un prodotto concettualmente vicino alle fuoristrada “vere”».
Come si immagina il futuro della mobilità a due ruote?
«È un tema affascinante, perché viviamo in un’era di cambiamento. L’elettrificazione, fenomeno guidato, nel mondo delle 4 ruote, da ragioni di carattere normativo, sta spingendo la ricerca a trovare soluzioni più efficienti per le batterie, che per ora restano il limite alla diffusione di questo tipo di trazione. Ma nel caso delle due ruote il discorso potrebbe essere diverso in ambito urbano: peso ridotto del veicolo e necessità limitate in termini di autonomia probabilmente faranno proliferare la proposta di mezzi leggeri elettrici. Ma l’utilizzo degli elettroni per le lunghe distanze resta lontano. Affascinante anche il tema del “last mile”, che si può affrontare con piccoli veicoli a emissioni zero da tenere nel
Innovazione
Per il 2020 saremo pronti a mettere in produzione veicoli dotati anche di radar anticollisione
portabagagli della macchina».
E Ducati come si pone in questo scenario?
«Restiamo focalizzati sul core business per creare prodotti emozionanti e sportivi, ma vogliamo sfruttare la velocità del progresso tecnologico per elevare il grado di sicurezza delle nostre moto. Ad esempio per il 2020 saremo pronti a mettere in produzione veicoli dotati di radar anteriore e posteriore con funzione anticollisione. Inoltre, in questo mondo che guarda al futuro, un mese fa abbiamo corso, come main sponsor, con una moto elettrica sviluppata, in 18 mesi di lavoro congiunto, in collaborazione con diverse facoltà dell’università di Bologna. Questa due ruote “green” con telaio in carbonio, ha debuttato ad Aragon nell’evento Motostudent 2018 finendo sul podio. Una testimonianza di quanto forte sia il nostro legame con quello l’education, tema a noi molto caro».
Con queste premesse è possibile immaginare prima
o poi uno scooter Ducati?
«Ducati è molto legata ai suoi valori core: design, sportività e ricercatezza nelle soluzioni tecnologiche. E continuerà ad esserlo. Ma mai dire mai. Oggi uno scooter non è nei nostri piani ma un prodotto che possa coniugare sportività e praticità non può essere escluso per sempre. Siamo molto aperti al cambiamento e a quello che il futuro ci riserva, perciò se e quando la mobilità elettrica sarà una vera realtà, questa soluzione potrebbe diventare interessante. Ma oggi non pensiamo che sia indicata per i nostri clienti perché gli svantaggi restano maggiori degli svantaggi».
Qual è stata per voi l’innovazione più importante degli ultimi anni?
«Il cambiamento silenzioso ma straordinario che ha ridefinito il livello di sicurezza dei veicoli. Da oggi ogni nostra nuova moto avrà il cornering Abs, l’antibloccaggio delle ruote in frenata anche a moto inclinata: ci siamo impegnati per offrire a tutti un livello di sicurezza 2.0. Questo significa che ora un motociclista deve fare veramente una stupidaggine per perdere il controllo della moto. Una vera rivoluzione rispetto a 10 anni fa, quando gli Abs non erano molto graditi ai piloti più esperti. Ma il progresso in questo senso fa sì che anche la Panigale V4R, la moto più sportiva che abbiamo mai prodotto, lo monti di serie. Un cambiamento epocale».
Futuro
Uno scooter Ducati ? Per ora non è nei nostri piani ma non può essere escluso per sempre