Manovra, Di Maio in trincea
Dai 5 Stelle attacchi a Mattarella, poi la frenata. Il Pd riunito supera la prova della piazza «Terrorismo sullo spread». Salvini: rispetto tutte le carte. Paura per le Borse
Nuovo attacco di Luigi Di Maio al mondo dell’informazione: «Sullo spread terrorismo mediatico» accusa il vice premier. I 5 Stelle attaccano anche il presidente Sergio Mattarella, poi la marcia indietro. La protesta in piazza riunisce il Pd.
ROMA In attesa dell’apertura della Borsa e del confronto di oggi in Lussemburgo tra il ministro dell’economia Giovanni Tria e i partner europei, ieri il governo ha continuato a fare la voce grossa in difesa della manovra.
«La risposta dello spread? Nervosismo iniziale. Si tranquillizzeranno anche i signori dello spread quando leggeranno il testo», dichiara il leader della Lega Matteo Salvini. Lo fa da Ostia, a margine della celebrazione del cinquantennale dell’associazione nazionale della Polizia di Stato, una festa alla presenza del presidente della Repubblica. Il clima tra i due è apparso puramente formale: una stretta di mano all’arrivo di Sergio Mattarella, la vicepresidente della Camera Mara Carfagna che durante la celebrazione prende posto fra il capo dello Stato e il ministro dell’interno, saluto e poche parole alla fine.
Ma Salvini poi torna sul richiamo costituzionale a «conti pubblici solidi e in ordine» arrivato sabato dal Quirinale: «Le parole di Mattarella sulla manovra? Rispettiamo e rispetteremo tutto quello che prevedono tutte le carte. Ho detto che può stare tranquillo, che puntiamo alla crescita, a far stare meglio i nostri figli». E più tardi, da Genova, incalza: «Lo spread, ce lo mangiamo a colazione. Troveremo le risorse mancanti alla manovra con la crescita. Renzi, Monti, Letta, Gentiloni si accontentavano dello zero virgola, ma l’italia la merita del 2-3%».
Anche Luigi Di Maio attacca: «Pd e Forza Italia non riescono a fare un’opposizione politica e quindi con i loro giornali creano terrorismo mediatico per far schizzare lo spread sperando in un altro colpo di Stato finanziario: sono degli irresponsabili nemici dell’italia».
Certo, il ministro 5S del Lavoro afferma anche di «credere nel fatto che si potrà dialogare con le istituzioni europee e internazionali per spiegare le ragioni del popolo italiano». Però, sempre dal fronte grillino, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano insiste nell’individuare in via preventiva responsabili esterni al governo di eventuali tracolli finanziari. «La sensazione è che i segnali negativi lanciati dalle opposizioni, così come le parole di Mattarella, contribuiscano a scoraggiare gli investitori». Dopo alcune ore Di Stefano attenua la sua dichiarazione sul presidente della Repubblica («mi riferivo a chi usa strumentalmente le sue parole»), ma la strategia comunicativa dell’esecutivo appare comunque già chiara.
In serata Di Maio, in tv su La7, la riconduce su toni più moderati. Addossa la colpa del debito e della disoccupazione ai governi precedenti. Rivendica il festeggiamento sul balcone di Palazzo Chigi dopo l’accordo sulla legge di Bilancio perché «abbiamo mantenuto le promesse e dopo anni finalmente si ripaga il popolo italiano invece delle banche». E si abbandona anche all’ironia: «Dopo le elezioni non ho voluto trattare con Berlusconi la formazione dell’esecutivo. Forse lì mi sono giocato il ruolo di presidente del Consiglio».
Salvini e le carte Il leader leghista e il monito di Mattarella: noi rispettiamo tutte le carte
d Opposizioni e giornali vogliono far schizzare lo spread e causare un colpo di Stato finanziario Luigi Di Maio