Milan, la partenza è da incubo Higuain ci mette una pezza
Cagliari avanti con Joao Pedro, Gonzalo battezza il pari ma non la vittoria
CAGLIARI L’attesa epifania di Higuain salva il Milan da una figuraccia e forse anche da un primo piccolo psicodramma. Alla fine, per come si era messa, sarebbe addirittura un discreto punto, anche se va detto che nel complesso è stato il Milan ad andare più vicino a vincerla, visto il mezzo miracolo oltre il 90’ del sottovalutato Cragno su Suso.
Gli enigmi e i cattivi pensieri però restano. Non per il pareggio in sé, perché a Cagliari contro Maran saranno in molti a lasciare punti, tempo qualche settimana e somiglierà molto al suo Chievo, ma per due ragioni precise. Prima di tutto perché era davvero una magnifica occasione: con l’inter che crolla in casa col Parma, la Roma che s’impantana nel Chievo e il solo il Napoli in grado di tenere il passo della Juve, una vittoria avrebbe forse potuto modificare lo scenario di un torneo ancora tutto da scrivere. E poi perché un cortocircuito mentale come quello mostrato nei primi inguardabili 25-30 minuti va studiato a fondo. Non sempre ci si troverà di fronte una squadra che dopo un tempo evapora.
Gattuso aveva mutuato impianto e interpreti dalla vittoria sulla Roma, un rigoroso copiaincolla che certifica come al di là di tutto la strategia sia chiara e condivisa col club: in campionato i titolari — anche se Rino, saggiamente, in pubblico continua a ribadire d’avere «solo titolari» — con l’europa League destinata a ideale laboratorio per esperimenti, tirocini e debutti vari.
Il problema però non sono state tanto le scelte quanto l’approccio. E lo si è capito immediatamente: velocità diverse, concentrazioni diverse, intensità diverse. Cagliari stretto, rapido, cattivo. Milan scioccato, confuso, impaurito. L’impressione è che abbia pesato parecchio la scelta di Maran di piazzare trequartista Joao Pedro, al rientro dalla squalifica per doping, al posto di Ionita: la mobilità del brasiliano ha mandato in tilt il centrocampo rossonero. L’immediata rete del vantaggio è stata una diretta conseguenza: ripartenza a mille all’ora dei sardi, difesa piazzata malissimo, Pavoletti brucia Romagnoli e calcia, Donnarumma prima la schiaffeggia sul palo e poi, sulla ribattuta di Joao Pedro, si fa beffare dal rimbalzo. Poteva fare di più? Sì. Pochi minuti dopo Barella ha centrato un palo: la partita avrebbe potuto prendere un’altra strada.
Da lì in poi infatti è stato un altro film perché il Cagliari ha iniziato a pagare la stanchezza dell’avvio rabbioso e il Milan ha preso coraggio alzandosi di una ventina di metri, grazie soprattutto alle iniziative di Suso, l’unico a non andare sott’acqua nel primo tempo. Ad aggiustare la serata è stato però il primo colpo di teatro del Pipita, nello stesso giorno di CR7, guarda te. Gol dei suoi: Kessie che recupera una palla persa in area avversaria, lui che quasi di nascosto l’acchiappa, aggira il portiere e aggiusta i conti. Gonzalo c’è. Il lavoro per Gattuso pure.
Brivido per Suso
Nel finale Cragno nega la rete del successo a Suso. C’è ancora molto lavoro per Rino