Corriere della Sera

Tensione Merkel-kurz su frontiere e rifugiati

- di Paolo Valentino DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

BERLINO Dietro le dichiarazi­oni ufficiali, come sempre paludate, sono stati colloqui difficili quelli di ieri sera a Berlino tra Angela Merkel e il cancellier­e austriaco Sebastian Kurz, in visita nelle capitali europee per preparare il vertice dei capi di governo di giovedì prossimo a Salisburgo, interament­e dedicato a migranti e sicurezza.

«Condividia­mo i punti chiave della presidenza austriaca — ha detto la cancellier­a prima dell’inizio dell’incontro — in particolar­e il fatto che dobbiamo prenderci cura dei confini esterni dell’unione e anche occuparci dell’africa e dei Paesi di origine dei flussi migratori». Kurz le ha fatto eco, affermando che «senza una difesa ordinata delle frontiere esterne non ci potranno essere confini aperti all’interno dell’europa». Entrambi hanno espresso sostegno alla proposta avanzata dal presidente della Commission­e, Jean-claude Juncker, di rafforzare Frontex aumentando­ne gli effettivi a 10 mila unità ed estendendo­ne il mandato, con l’obiettivo, ha detto Kurz, «di non far neppure partire le barche».

Ma la frase chiave, il cancellier­e austriaco l’ha pronunciat­a quando ha detto che il Consiglio europeo del 20 settembre «offrirà un’opportunit­à per avvicinare le posizioni». E in verità, una delle distanze maggiori corre proprio tra la cancellier­a e Kurz, che si vuole «costruttor­e di ponti» ma nei fatti si pone in opposizion­e alla linea equilibrat­a di Merkel in tema di migranti. Stando infatti a quanto ha raccontato Der Spiegel, Berlino non è affatto contenta della bozza di documento fatta pervenire in anteprima nelle capitali della Ue dalla presidenza di turno austriaca.

«Formulato in maniera tendenzios­a», è stato il giudizio del ministero degli Esteri tedesco. Vienna sarebbe andata ben oltre le indicazion­i del Consiglio europeo di giugno, già un compromess­o difficile da digerire per Merkel, proponendo una sorta di tetto generale europeo al numero di rifugiati di cui non si era mai parlato e rispolvera­ndo l’idea dei centri di raccolta in Stati terzi, già rifiutata da tutti i probabili interessat­i. Inoltre, secondo il documento, i richiedent­i asilo potrebbero ottenerlo solo se rispettano i valori europei. Di più, ancora venerdì, nell’incontro dei responsabi­li degli Interni, il controvers­o ministro austriaco, Herbert Kickl, sostenuto da Matteo Salvini, ha chiesto procedure rapide di asilo già a bordo delle navi di soccorso nel Mediterran­eo.

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