Tensione Merkel-kurz su frontiere e rifugiati
BERLINO Dietro le dichiarazioni ufficiali, come sempre paludate, sono stati colloqui difficili quelli di ieri sera a Berlino tra Angela Merkel e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, in visita nelle capitali europee per preparare il vertice dei capi di governo di giovedì prossimo a Salisburgo, interamente dedicato a migranti e sicurezza.
«Condividiamo i punti chiave della presidenza austriaca — ha detto la cancelliera prima dell’inizio dell’incontro — in particolare il fatto che dobbiamo prenderci cura dei confini esterni dell’unione e anche occuparci dell’africa e dei Paesi di origine dei flussi migratori». Kurz le ha fatto eco, affermando che «senza una difesa ordinata delle frontiere esterne non ci potranno essere confini aperti all’interno dell’europa». Entrambi hanno espresso sostegno alla proposta avanzata dal presidente della Commissione, Jean-claude Juncker, di rafforzare Frontex aumentandone gli effettivi a 10 mila unità ed estendendone il mandato, con l’obiettivo, ha detto Kurz, «di non far neppure partire le barche».
Ma la frase chiave, il cancelliere austriaco l’ha pronunciata quando ha detto che il Consiglio europeo del 20 settembre «offrirà un’opportunità per avvicinare le posizioni». E in verità, una delle distanze maggiori corre proprio tra la cancelliera e Kurz, che si vuole «costruttore di ponti» ma nei fatti si pone in opposizione alla linea equilibrata di Merkel in tema di migranti. Stando infatti a quanto ha raccontato Der Spiegel, Berlino non è affatto contenta della bozza di documento fatta pervenire in anteprima nelle capitali della Ue dalla presidenza di turno austriaca.
«Formulato in maniera tendenziosa», è stato il giudizio del ministero degli Esteri tedesco. Vienna sarebbe andata ben oltre le indicazioni del Consiglio europeo di giugno, già un compromesso difficile da digerire per Merkel, proponendo una sorta di tetto generale europeo al numero di rifugiati di cui non si era mai parlato e rispolverando l’idea dei centri di raccolta in Stati terzi, già rifiutata da tutti i probabili interessati. Inoltre, secondo il documento, i richiedenti asilo potrebbero ottenerlo solo se rispettano i valori europei. Di più, ancora venerdì, nell’incontro dei responsabili degli Interni, il controverso ministro austriaco, Herbert Kickl, sostenuto da Matteo Salvini, ha chiesto procedure rapide di asilo già a bordo delle navi di soccorso nel Mediterraneo.