È subito Papu: l’atalanta vola e il Frosinone si arrende
BERGAMO Con tre punti e quattro gol l’atalanta si ritrova in testa alla serie A. La differenza reti fa, appunto, la differenza. Carica a pallettoni, in un agosto infuocato che non dà tregua (ma promette di dare ancora molte soddisfazioni in Europa) la squadra di Gasperini ha buttato il cuore oltre l’ostacolo del debutto — non vinceva la prima da dieci anni, ai tempi di Delneri — regolando un Frosinone che l’ha impensierita poco nel primo tempo e mai nella ripresa. Le sorprese, in casa nerazzurra, non mancano mai ed ecco, del tutto inaspettato, il debutto di Djimsiti centrale di difesa, preferito a Mancini, mentre in avanti spazio a Barrow, con Zapata a mordere il freno. Timorosa la squadra di Longo, come al ballo delle debuttanti: si vede solo con una grande rasoiata di Ciano che bacia il palo e con le sgroppate nervose di Chibsah. Per il resto del tempo e del match è un lungo monologo tecnico dei padroni di casa con Gomez che batte Sportiello in uscita. L’argentino si trasforma in assist man per le reti del secondo tempo di Hateboer e Pasalic — entrambe con cross dalla sinistra sul secondo palo — mettendo la ciliegina a tempo scaduto, con un bel tiro da fuori che va a infilarsi nell’angolino. La testa ora è ai playoff di Europa League, contro il Copenhagen la partita più importante di questo inizio di stagione.